60 giorni di consultazione pubblica e poi il provvedimento diventerà realtà: l’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM), facente capo al presidente Corrado Calabrò, ha promulgato il testo (pdf | HTML) con il quale intende porre un fermo giro di vite sul mondo della pirateria online ed ora attende le osservazioni di utenti ed operatori del settore per capire se la misura scelta possa essere al tempo stesso repressiva e garante dei diritti di tutti.
L’alchimia formulata dall’AGCOM, anzitutto, mette da parte le tentazioni dell’Hadopi francese: in Italia non si parla di disconnessioni o diffide, ma si segue una via di concertazione secondo cui i detentori dei diritti hanno vari step da seguire per veder garantita la propria tutela. Così facendo l’Autorità viene a trovarsi con segnalazioni verificate in mano e con gli strumenti utili a colpire i siti pirata: la formula per l’applicazione dei provvedimenti censori non è ancora del tutto chiara, ma il passo in avanti è chiaro e la proposta è attesa ora al vaglio della critica.