Ecco come funziona il mercato dei cosmetici Via Ansa
La multa piu’ salata e’ per l’Oreal-Italia che dovra’ sborsare ben 26 milioni ma c’e’ anche chi si e’ ‘autodenunciato’ come la Henkel e grazie alla sua collaborazione con l’Antitrust si e’ evitata la multa. L’autorita’ guidata da Antonio Catricala’ ‘punisce’ con una mega multa le aziende cosmetiche che operano in Italia ree, dice lo stesso Catricala’, di aver messo in piedi un’intesa ”particolarmente grave” e che oltretutto, riguardando prodotti di larghissimo consumo, coinvolge tutti i consumatori italiani. Ma Centromarca non ci sta e annuncia ricorso al Tar perche’ – spiega – ”non ha condotto ne’ facilitato alcun comportamento restrittivo della concorrenza”. Inoltre ”la ricostruzione e l’interpretazione dei fatti risultano irrealistiche per diverse ragioni”. Per questo annuncia ricorso al Tar. Secondo l’Antitrust invece, le 16 aziende di produzione di cosmetici, tra le quali tutte le ‘big’ del settore, hanno posto in essere un’intesa unica, complessa e continuata nel tempo, finalizzata al coordinamento degli aumenti dei prezzi di listino comunicati annualmente agli operatori della Grande Distribuzione Organizzata.
All’intesa ha partecipato anche l’Associazione Italiana dell’Industria di Marca – Centromarca – che, assicurando costantemente un’organizzazione di supporto, logistica e informativa ai produttori di cosmetici, ha facilitato significativamente il coordinamento delle strategie commerciali tra questi. Il ‘cartello’, individuato grazie all’autodenuncia della multinazionale Henkel, che ha cosi’ beneficiato dell’esenzione della sanzione, si e’ realizzato attraverso un costante e pervasivo scambio di informazioni sulle principali variabili concorrenziali: dagli aumenti dei prezzi di listino dei prodotti per la cura personale (quali saponi, detergenti, profumi, creme, dentifrici) alle condizioni di negoziazione con gli operatori della distribuzione. Il risultato e’ stato un allineamento generalizzato e costante degli aumenti dei prezzi di listino comunicati agli operatori della grande distribuzione, normalmente superiore al tasso di inflazione annuale.