“Il treno 24221 delle ore 7.22 di Arenaways proveniente da Torino Lingotto e diretto a Milano Porta Garibaldi è in arrivo al binario 6. Allontanarsi dalla linea gialla”. E’ strano sentire questo annuncio per le tante famiglie, gruppi di amici e coppie giovani che sabato 4 dicembre hanno deciso di provare il nuovo servizio offerto dall’imprenditore siciliano Giuseppe Arena. Il weekend scelto non è casuale. La maggior parte è lì per la due giorni promozionale in occasione del primo fine settimana di shopping milanese: 82 posti a sedere gratuiti per i più veloci a prenotarsi e una carta omaggio con 5 euro di ricarica. Così, chi già doveva andare a Milano si è fatto furbo, mentre chi a Milano non c’era mai stato ha trovato l’occasione giusta.
Tanta la curiosità e le aspettative nei confronti del nuovo concorrente di Trenitalia. “Sarà sicuramente un buon viaggio” risponde Flavio Volpe, in gita con moglie, figlio e amici. Aspettative che nemmeno un disguido in fatto di prenotazione è riuscito a deludere. “Qualcuno è entrato nel nostro sistema informatico e ci ha pasticciato. E’ dal 15 di novembre che siamo sotto attacco anche se per il momento non abbiamo prove materiali”. Così spiega Arena che, girando tra le tre carrozze del suo treno, cerca assieme al personale di bordo di rassicurare i tanti viaggiatori rimasti in piedi nonostante fosse stato garantito loro il posto a sedere.Che qualcosa non andasse lo si era capito fin dall’inizio della corsa, con diverse persone che cercavano la carrozza n. 4, inesistente. Qualcuno è salito con il biglietto della domenica, senza biglietto o addirittura con biglietto Trenitalia. Eppure, nonostante i primi attimi di smarrimento – dovuti anche alle modalità d’obliterazione del biglietto tramite touchscreen – il resto del viaggio si è svolto nella totale serenità. “E’ un viaggio promozionale, poteva succedere” dicono in modo comprensivo Raffaela e Felice. I ragazzi ridono, scherzano e ascoltano la musica nella carrozza ristorante/biglietteria (UNICA in gergo Arenaways) trasformando i tavoli in veri e propri posti a sedere.