Il carico di lavoro dei giornalisti continua ad aumentare. Il numero di notizie di cui è responsabile un redattore all’interno della propria organizzazione è in progressivo aumento. Quali le ragioni? Dall’indagine condotta da PrWeek, su un campione di oltre un migliaio di giornalisti che lavorano presso redazioni statunitensi e canadesi, si rileva che i motivi sono in massima parte dovuti alla riduzione di personale che ha interessato molte delle strutture editoriali tradizionali e, dall’altra, al progressivo consolidamento di un modello ibrido offline/online di produzione delle notizie. Situazioni che possono tranquillamente essere estese a una qualunque area geografica e redazione europea.
Si scrive per la carta, si scrive per il web. Il 63% dei giornalisti contribuisce ormai definitivamente all’informazione online; il 39% dichiara di avere un proprio blog; il 37% afferma di avere un proprio feed twitter. Da un punto di vista industriale significa maggiore produttività, le stesse risorse garantiscono una maggiore quantità di notizie e un utilizzo di canali di comunicazione diversificati: carta, web, blog, twitter.
L’idea che possa esservi una redazione dedicata esclusivamente all’online, con competenze ad ampio spettro, è pura fantasia o un sogno che appartiene a poche, selezionate e fortunate realtà editoriali. E’ vero, invece, che il giornalista è spesso una sorta di one man band: deve sapere utilizzare più strumenti, essere, come si dice in gergo, un giornalista polivalente. A questo proposito è indicativo come i blog e i social network siano diventati strumenti sempre più utilizzati come fonti informative e di ricerca: chi lavora principalmente nella creazione di notizie per il web dice di utilizzarli sempre o comunque spesso.