Un Rapporto realizzato per il Center for International Media Assistance (CIMA) denuncia la sottovalutazione del problema della corruzione nel giornalismo – ‘’ Siamo stati tanto impegnati a difendere i giornalisti da diventare troppo timidi nell’ analisi e nella denuncia di questo aspetto del nostro mestiere”, denuncia la Ricerca e indica una serie di misure per combattere ‘’il lato oscuro della professione’’ – Un ampio paragrafo viene dedicato alla situazione in Europa e Nord-America che risulta altrettanto – se non più – preoccupante rispetto al resto del pianeta.
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Le organizzazioni internazionali dei giornalisti dovrebbero:
? Organizzare e sostenere dei vertici sul ‘giornalismo comprato’ chiamando anche rappresentanti delle PR ed esperti del settore.
? Pubblicare regolarmente denunce che documentino come e in quali occasioni i giornalisti abbiano ricevuto-o-estorto soldi, in modo da dare un segno chiaro di coscienzsa di questo lato oscurto della professione
? Fare un grosso lavorto di documentazione per pubblicizzare i livellki di corruzione dei giornalisti nelle varie parti del mondo, cosa che, senza dubbio, può avere un impatto positivo sull’ etica giornalistica.
Le organizzazioni per lo sviluppo dei media dovrebbero:
? Aumentare il loro impegno nella formazione deontologica, riconoscendola come la base del successo buon giornalismo nell’ evoluzione dell’ ambiente mediatico, con un training specifico su come e perché evitare di prendere mazzette per il loro lavoro.? Sostenere la creazione e il rfforzamento di sistemi di affidabilità dei media, come ombudsmen e altri sistemi per potenziare la trasparenza del lavoro giornalistico.
Gli editori, i manager e i direttori dovrebbero:
? Adottare, pubblocizzare e difendere una politica rigida di tolleranza zero poer ogni forma di ‘corruzione’, dalla semplice bustarella ai reporter al pagamento di pubblicità mascherata da notizie.
? Rivedere le politiche salariali, comprendendo che che il salario può avere un impatto sull’ etica e può contribuire a rimuovere la scusa di bassi salari come causa della corruzione.
? Avviare iniziative per creare un sistema di affidabilità interno, come la nomina di un ombudsman e l’ introduzione di relazioni di maggiore trasparenza con i propri lettori.Gli addetti alle Pubbliche relazioni e le loro organizzazioni dovrebbero:
? Non aspettare che siano i giornalisti a poroporre degli incontri sul tema. Li possono suggerire loro stessi, basandosi sulle ricerche che hanno sponsorizzato e sul lavoro che i loro membri hanno fatto intorno al mondo.
? Incoraggiare i propri aderenti a praticare la tolleranza zero, evitando le facili scorciatoie di pagare nella speranza di ottenere degli articoli più favorevoli ai propri clienti, e aiutando questi ultimi ad ottenere gli stessi risultati senza nuocere ai loro affari.
Le Ong e le imprese dovrebbero:
? Dire soltanto no! Gli esperti (e le imprese che lo hanno fatto)( confessano che è sorprendentemente facile bloccare la tendenza a pagare tutte queste bustarelle, grandi e piccole – se uno segue appieno questo programma: adottare una politica rigida contro le mazzette, metterlo per iscritto e renderlo pubblico, e attenersi ad essa in tutti i casi.
2 commenti su “La corruzione evidente o subdola delle redazioni dei giornali”
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Bella scoperta: da troppi anni troppi giornalisti sono scorrazzati, riempiti di doni e gadget, Oppure molti giornalisti anche importanti impegnati come testimonial o come peggio agli uffici stampa che poi senza pudore scrivono delle loro attività. E l'Ordine dove è ?
ci sono modi ancora più raffinati: certi giornalisti vengono invitati a eventi e conferenze in modo che questi ne scrivano … è quasi automatico. Questi per darsi credibilità si autocitano e il gioco è fatto