Il gigante si scuote e urla – più a se stesso che agli altri – “Nokia è tornata”. Lo scenario è un’immensa struttura coperta accanto ai dock sul Tamigi, a Londra. L’occasione è il Nokia World, l’appuntamento annuale del maggior produttore di cellulari del pianeta (1 miliardo e 300 milioni in circolazione) con sviluppatori e addetti ai lavori. Le parole sono quelle con cui conclude l’intervento Niklas Savander, uno dei vice presidenti dell’azienda finlandese. Così, il marchio che ha inventato gli smartphone rilancia la sua sfida di Natale proprio nel segmento sul quale è sotto forte pressione da parte di Apple (con l’iPhone) e Google (con il suo sistema operativo Android) che continuano a rosicchiarle fette di mercato. La risposta, per ora, è in una raffica di tre nuovi modelli di terminali intelligenti che si aggiungono al già annunciato Nokia N8: C6 e C7, e l’E7, un modello quest’ultimo dedicato al settore business nel segno del mitico Communicator, in distribuzione a partire dal quarto trimestre.
Evocata da più parti, specialmente dagli analisti finanziari, è arrivata proprio a ridosso dell’evento londinese. Dopo 19 anni ha lasciato l’amministratore delegato Olli Pekka Kallasvuo e al suo posto è stato nominato Stephen Elop, americano, proveniente dalla divisione business di Microsoft e con una vasta esperienza nel mondo della telefonia, dei sistemi operativi e delle cosidette apps. Una svolta, considerato che si tratta del primo amministratore non finlandese per Nokia. Una scelta che ha provocato un’altra scossa di assestamento nel management: le dimissioni di Anssi Vanjoki, il capo delle divisione smartphone. Sperava di diventare lui il successore di Kallasvuo, non ce l’ha fatta e così ha deciso di lasciare. Oggi è stato lui a presentare i nuovi prodotti: li ha illustrati nei minimi particolari, ha magnificato il sistema operativo Symbian 3 e ha raccolto gli applausi più convinti dei 4.000 presenti. Un commiato in grande stile, il suo.