Giuliano Soria esce dal silenzio. A poco più di due settimane dal giorno in cui dovrà presentarsi in Tribunale – l’udienza è stata fissata dal gup Edmondo Pio per il 6 ottobre – l’ex patron del Grinzane si è fatto vivo. Ha mandato, tramite i suoi avvocati, una lettera ufficiale ai legali della Regione Piemonte e a quelli dell’Associazione del Premio. Ha formulato, nero su bianco, la sua proposta di risarcimento: soldi. E parte dei marchi. Il suo obiettivo potrebbe essere quello di accedere in questo modo al patteggiamento e ottenere lo sconto (fino a un terzo) della pena. Evitando, quindi, nuovo carcere.
In cambio, il professore di Costigliole offre, a suo dire, tutto quel che può. Cinquecentomila euro o poco più. Ovvero il ricavato della vendita dell’appartamento parigino, situato nel Quartiere latino, fra il Pantheon e la rive gauche della Senna. Sessantadue metri quadri al sesto piano, senza ascensore, al 29 di Quai de la Huchette, nel prestigioso V Arrondissement, a 300 metri dalla stazione del metrò St. Michel. Un’abitazione che Soria dichiara di aver fatto valutare da un perito, di cui però le sue controparti affermano di non essere a conoscenza.
Nella lettera il patron propone di metterlo a disposizione delle parti civili per il 75%. Il restante 25% resterebbe a lui. Sarebbero inoltre da sottrarre al ricavato della vendita le spese «vive» dell’appartamento. Un ammontare non da poco, visto che si parla di decina di migliaia di euro.
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