Murdoch tenta negli Usa il giornale solo per Ipad

Via Ilcorriere.it Rupert Murdoch lancia negli Usa un nuovo quotidiano nazionale per fare concorrenza al New York Times e a UsaToday e per cercare di riconquistare il pubblico dei giovani. Uscirà entro la fine dell’anno, ma non lo si troverà in edicola. E nemmeno su Internet. Sarà un giornale interamente digitale distribuito (a pagamento) solo … Leggi tutto

Prove tecniche di telefonia 4G a Torino

Via Repubblica.it

Non se ne accorge nessuno, ma in buona parte di Torino si può navigare in internet con il telefonino (o con la chiavetta) circa dieci volte più veloce del normale. In realtà nessun cellulare può riuscirci, perché si tratta solo di una sperimentazione. Il Telecom Italia Lab, storico centro di ricerca torinese, ha installato 17 antenne in grado di trasmettere il segnale in modalità “Long term evolution”. È la quarta generazione della telefonia mobile.
“Oggi l’utente comune può sfruttare le tecnologie “umts” e “hi-speed”, con chiavette che al massimo possono raggiungere i 14,4 megabit al secondo. Noi invece stiamo lavorando su un sistema di trasmissione che parte da 100 megabit e che siamo già riusciti a spingere fino a 140″, spiega Sandro Dionisi, responsabile del TiLab. I suoi tecnici (30 ingegneri iper-specializzati) stanno testando telefonini, chiavette e antenne sfornate da partner come Alcatel-Lucent, Ericsson, Huawei e Nokia-Siemens. E, spiega Dionisi, “la città di Torino ci consente di fare le prove all’interno di uno scenario urbano”.

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Chi se ne frega del Pakistan ?

Via IlPost

Quella occorsa in questi giorni è stata la peggiore alluvione che il Pakistan abbia mai subito. Altre inondazioni sono attese nei prossimi giorni nella regione del Sindh. Fino a questo momento sono morte 1600 persone, 300 mila case sono state distrutte e le stime più basse sul numero degli sfollati parlano di due milioni. E sono cifre che cresceranno ancora.

Per avere un termine di paragone, basta sapere che durante il terremoto ad Haiti – che pure per l’istantanea violenza della prima scossa aveva causato una quantità di vittime molto maggiore – gli sfollati furono molti di meno, circa un sesto. Anche le persone in qualche modo coinvolte dalla tragedia, complice la diversa vastità delle due aree, sono state enormemente di più in Pakistan. Eppure durante questa catastrofe l’attenzione del resto del mondo è stata notevolmente minore rispetto ad Haiti. Sui media internazionali se ne è parlato poco, su quelli italiani quasi per nulla. L’unico sito d’informazione ad avere dedicato un’attenzione particolare alle notizie provenienti dal Pakistan è stato al Jazeera, che alle alluvioni ha dedicato anche uno speciale.

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Come salvarsi dall’e-waste

Via Lastampa.it La produzione di apparecchi elettronici consuma grandi quantità di energia e materiali tra cui sostanze tossiche o di valore, o entrambi; occorre quindi evitare che finiscano nelle discariche. L’alta frequenza con cui vengono rimpiazzati questi apparecchi e il fatto che la maggior parte dell’energia che consumano viene utilizzata per produrli piuttosto che per … Leggi tutto

Android è il sistema operativo mobile più venduto negli Stati Uniti

Via Bitcity Android è il sistema operativo mobile più venduto negli Stati Uniti. Lo rivelano gli ultimi dati forniti da Gartner, secondo i quali l’OS di Google ha sorpassato nel secondo trimestre sia i sistemi BlackBerry che iPhone di Apple. Ma il sistema operativo di Google cresce anche a livello mondiale, superando iPhone OS e … Leggi tutto

Giornali e Ipad: un matrimonio in corso d’opera

Via LSDI Sono passati un paio di mesi dall’uscita di Ipad e delle prime applicazioni dei quotidiani italiani. Molti di queati si sono lanciati nella realizzazione e distribuzione di applicazioni ad hoc con risultati numerici ed economici ancora ignoti dato che chi ha questi numeri se li tiene stretti stretti. Cerchiamo di fare un punto … Leggi tutto

Il grande fratello Google

Via Repubblica.it

Ecco il Grande fratello Google  Ci scheda per la pubblicità Google ci spia. Traccia e registra i nostri movimenti sulla rete. Vede quello che cerchiamo, vede quello che leggiamo o guardiamo. Sa dove siamo. Conosce i nostri interessi, anche quelli che vogliamo tenere nascosti. Controlla il contenuto e i destinatari delle nostre email. Pochi lo sanno, qualcuno lo sospetta, quasi tutti lo ignorano, ma è proprio così. Ci spia. E poi ci scheda, conservando la mole di informazioni che ci riguardano in un database per un anno e mezzo. Otto italiani su dieci che usano Internet sono finiti nei database di Google. Più riesce a conoscerci, più specifica, corrispondente ai nostri gusti e quindi efficace sarà la pubblicità che ci farà trovare sui siti che visitiamo. Per i cervelloni del marketing è semplicemente behavioral advertising, pubblicità personalizzata. I difensori della privacy, invece, usano un termine più sinistro: profiling. Profilazione degli utenti. Ormai lo fanno quasi tutti i più grossi operatori del web. Ma nessuno in maniera capillare quanto il gigante di Mountain View. Ma quante informazioni riesce a raccogliere il colosso della rete?

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Cronache d’uso del Tabdroid: prima puntata

Iniziamo a raccontare la convivenza oramai più che mensile con il Tabroid. Per chi non avesse seguito gli acquisti del titolare di questo blog si tratta di un tablet con Android di produzione cinese acquistato in vece dei classici upad d’ordinanza.

Raccontiamo prima di tutto l’antefatto. Dopo l’uscita dell’Ipad in Italia ci si chiedeva: “Splendido, meraviglioso. Me lo compro, ma poi che me ne faccio ?”. Con questo perdurante dubbio amletico per un bel po’ abbiamo testato Ipad gentilmente concessi in prestito da amici che cercavano di rispondere o che avevano già risposto al dubbio esistenziale predetto. Dopo averci giocato e lavorato per un buon periodo ci si chiedeva davvero che potesse farne un professionista che più o meno ha in dotazione continua due laptop, due telefonini e un ipod touch ? Che fare ? Lo compro non lo compro ?

Così per curiosità si è cercato di vedere il mondo al solito dall’angolatura laterale. Navigando e navigando in rete l’unico fenomeno serio alternativo al tablet Ipad è dato da una generazione ancora non pienamente espressa di tablet dotati di Android. Ce ne sono di noti e conosciuti dal Dell Streak allo JooJoo. Poi esiste una galassia apparentemente improbabile di tavolette cinesi realizzate da aziende sconosciute (un po’ quello che era qualche anno fa HTC). Il futuro dei tablet passerà attraverso Ipad, un’”Audi informatica” o attraverso tante “Punto informatiche” ovvero tablet con costo prestazioni – inferiori. La risposta ai posteri. Per ora notiamo solo che è più facile che il mercato per crescere quantitativamente trovi uno sbocco verso il basso che verso l’alto. Intanto un amico o un’azienda che ti presti un Ipad anche per giorni lo trovi sempre.

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A volte ritornano: Salza e Cantarella

Via Lastampa.it Sono state presentate 3 liste di candidati per la carica di consigliere di amministrazione di Iren, l’ex municipalizzata ligure-piemontese-emiliana, frutto della fusione tra Aem Torino e Amga (Genova) e della successiva integrazione con Enia (Parma, Piacenza e Reggio Emilia), che terrà l’assemblea degli azionisti il 27 agosto in prima e il giorno successivo … Leggi tutto