Dopo un mese all’estero in una delle situazioni più dinamiche del pianeta, non è facile reinserirsi nei ritmi paciosi e nei discorsi provinciali della nostra Italia. Accendere la televisione o leggere i giornali è deprimente; anzi, lo era già sentire i discorsi dei tamarri di ritorno da Sharm sul pullman che ci riportava a casa da Malpensa. Immagino che i discorsi dei tamarri cinesi, se li avessi potuti capire, non mi sarebbero sembrati più intelligenti; anche se in Cina l’aspirazione dei giovani resta comunque quella di andare in una buona università per trovare un lavoro ben pagato, e non quella di diventare calciatore, velina o evasore fiscale.