Fiat presenterà ricorso contro la decisione del giudice di lavoro di Potenza di ordinare il reintegro dei tre operai licenziati a Melfi e condannare la casa automobilistica per comportamento antisindacale. Lo ha riferito una fonte Fiat poi confermata da una nota che parla di tempi il più breve possibili. I tre dipendenti, due dei quali rappresentanti sindacali, erano stati licenziati a metà luglio dall’azienda perché – secondo la Fiat – durante un corteo interno allo stabilimento avevano bloccato un carrello robotizzato che riforniva altri operai che erano regolarmente al lavoro.
L’allontanamento dei tre operai è arrivato durante una delle fasi della complessa trattativa che la Fiat sta portando avanti per ottenere un contratto ad hoc per i dipendenti dello stabilimento napoletano di Pomigliano d’Arco, che prevede sanzioni per chi non rispetta le intese. “Valuteremo le motivazioni di questa decisione che non appare coerente con il quadro istruttorio gia’ emerso, pur nella sommarieta’ degli accertamenti condotti”, dice Fiat annunciando il ricorso e ricordando “che su questi stessi fatti e’ stata presentata una denuncia in sede penale”. “Nella convinzione di aver offerto prove incontrovertibili del blocco volontario delle linee di montaggio, che ha determinato un serio pregiudizio per l’azienda costringendola ad assumere doverosi atti di tutela della liberta’ di tutti i lavoratori e della propria autonomia imprenditoriale, verra’ quindi presentato ricorso in opposizione alla decisione nel più breve tempo possibile”.