Research in Motion (RIM), l’azienda che produce BlackBerry, ha dunque ceduto alle pressioni dell’Arabia Saudita. Il traffico dati sarà filtrato attraverso un server che sarà installato a Ryad, accessibile ai controlli della polizia locale, dotata delle chiavi per decodificare il codice criptato. Il governo saudita ha puntato i piedi in nome della lotta al terrorismo di matrice islamica. E’ facile prevedere che, a questo punto, RIM faccia la stessa cosa in Indonesia, India, Emirati Arabi, Libano e Algeria, che hanno minacciato altrimenti di bloccare i servizi di messaggistica dei BlackBerry.
Il braccio di ferro che si è appena concluso a Ryad conferma l’aumento del divario tra chi vuole che internet sia un mondo libero e senza lacci e la volontà degli Stati di controllare lo scambio di informazioni . La lotta al terrorismo – in paesi a basso tasso di democrazia – appare un pretesto per soffocare ogni tipo di opposizione ai regimi locali.
Dopo gli attentati dell’11 settembre , i paesi occidentali hanno sempre cercato di controllare le comunicazioni elettroniche , in nome della sicurezza nazionale. Oggi anche gli altri paesi vogliono emularli. Tale controllo include il monitoraggio della vita politica, della società , delle relazioni industriali e commerciali a livello mondiale.
In nome dei principi democratici , la maggior parte degli Stati limita rigorosamente la autorizzazione alle intercettazioni , nel rispetto delle libertà fondamentali . Cosa che spesso è impossibile da verificare. Da questo punto di vista, il BlackBerry – con il criptaggio delle comunicazioni – ha sempre rappresentato un problema. Non a caso si tratta dello smartphone più gettonato da professionisti, banchieri, imprenditori, politici e diplomatici di tutto il mondo.
I server di BlackBerry sono situati negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Canada, ed è molto probabile che i servizi segreti di questi paesi possano già avere accesso alla rete criptata. Ecco perché Arabia Saudita & C. hanno parlato di politica dei due pesi e due misure. Nei paesi governati da regimi autoritari, il BlackBerry è stato finora un toccasana per gli oppositori, che hanno potuto dialogare tra loro senza timore di essere intercettati. Oggi non più, almeno in Arabia Saudita. Ecco perché il problema non è tecnologico, bensì politico.