Ieri intenzionalmente non ho parlato di Afghanistan e la questione dei documenti segreti di Wikileaks, benché del paese e delle questioni regionali ne parli spesso, per diversi motivi. Il primo è che ho già riportato diverse volte alcune delle cose che si possono leggere nei 92.000 documenti utilizzati da ufficiali del Pentagono e dalle truppe e l’ho detto perché lo sapevo da fonti affidabili, persone che vanno in Afghanistan regolarmente, che in qualche caso conoscono le lingue e parlano da protagonisti della sicurezza, della politica e della gestione.
Inoltre, questi supposti segreti rivelati dai documenti di Wikileaks li conoscevano tutti, tutti quelli che si occupano di Afghanistan almeno. Mi chiedo infatti perché siano stati fatti trapelare ora, in questo momento politico dell’amministrazione Obama.
Che il Pakistan sostenesse delle organizzazioni come il gruppo islamico Lashkar-e-Taiba (LeT), cioè l’Esercito dei Giusti, che ha stretti legami con l’Afghanistan e Al Qaeda e cellule sparse in tutto il mondo, è fatto noto e dimostrato. Che questa guerra fosse inutile e dannosa e rischi di diventare una nuova invasione sovietica o, peggio, un nuovo Vietnam, lo dicevamo in molti.
Certo, diversa cosa è leggere gli eventi tramite i documenti scritti e leggerli attraverso le testimonianze di chi questi eventi li ha vissuti o li ha visti: ma è solo diverso, non è meglio o peggio. La storia fatta attraverso le testimonianze orali è storia, e spesso integra e arricchisce quella fatta attraverso scritti, video, foto e così via. I dettagli degli orrori dell’Olocausto, per esempio, non sarebbero così noti se non ci fossero i sopravvissuti a raccontarli e portarne i segni fisici e mentali.