Il ricordo di Maurizio Ternavasio
Il suo rapporto con Torino sta tutto nel soprannome con cui è passato alla storia del ciclismo: Nino Defilippis divenne il «cit» nel ’52, quando a soli vent’anni fu (ed è tuttora) il più giovane a indossare la maglia rosa del Giro d’Italia. «Cit», ossia piccolo: ma era «piccolo così», come qualche anno dopo avrebbe cantato il concittadino Fred Buscaglione, solo anagraficamente. In bici, invece, era un gigante. Anzi, in assoluto, il più grande corridore piemontese di sempre con Italo Zilioli, che lo ricorda. «Era esuberante, generoso, compagnone. Ma anche istintivo e schietto: caratteristiche dell’uomo ma anche dell’atleta. Due anni da ct azzurro, con il successo di Gimondi ai Mondiali di Barcellona, e poi stop al suo rapporto con la Federazione forse anche perché era poco diplomatico».