Serve un piano industriale per la valorizzazione delle partecipazioni anche tramite dismissioni, fusione o liquidazione di alcune di esse». La richiesta di Mariella Enoc, presidente di Confindustria Piemonte, è contenuta in un dossier consegnato alla giunta Cota che analizza cinque anni di conti di 26 società oggi controllate da Finpiemonte partecipazioni. I risultati? Ci sono 11 società che dal 2004 al 2009 hanno accumulato deficit su deficit (alcune con brevi intervalli di pareggio o di utile) e di queste ce ne sono sette che secondo Confindustria richiedono «una maggiore attenzione». La stessa attenzione che deve essere posta su Sito, la società che gestisce l’Interporto di Orbassano, che registra utili ma che necessita di una profonda revisione delle sua mission anche in seguito alla realizzazione della Torino-Lione.
Nel dossier di Confindustria si sottolinea come una delle criticità maggiori di questo sistema sia legata alla «modesta redditività del portafoglio partecipazioni». Il motivo? «Le scarse efficienze nella struttura organizzativa delle partecipate e un’inefficiente razionalizzazione dei servizi», spiega Paolo Ballistreri, segretario generale di Confindustria. Per cercare di capire che cosa è successo è necessario analizzare i risultati di bilancio di quelle sette società che potrebbero rientrare in un’ipotetica «black list».
Obituary: Manute Bol
E’ morto a soli 47 anni Manute Bol passato dalla pastorizia nel Sudan al basket Nba per poi occuparsi dei diritti dei suoi compatrioti