Lo scandalo del Premio Grinzane Cavour approda in aula: al via la prima udienza preliminare dell’inchiesta che aveva portato all’arresto del patron del premio letterario, Giuliano Soria, e di suo fratello Angelo davanti al giudice Edmondo Pio. Ma il grande protagonista dell’inchiesta non si è presentato: assistito dall’avvocato Luca Gastini, il professore non dovrebbe presentarsi in aula, e non sceglierà di essere giudicato con rito abbreviato. La strada che la difesa ha intenzione di percorrere è infatti quella del patteggiamento, (che comporta comunque uno sconto di pena), ma occorre il consenso e un accordo con la procura – rappresentata in aula dai pm Stefano Demonris, Valerio Longi e Gabriella Viglione – la quale secondo indiscrezioni non vorrebbe scendere sotto i quattro anni di carcere.
Giuliano Soria è accusato di aver distratto dai fondi del premio Grinzane Cavour per oltre un milione e mezzo di euro: deve rispondere di peculato (che è l’accusa più grave ed è punita dai tre ai dieci anni di carcere), ma anche di malversazione, appropriazione indebita, maltrattamenti, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver vessato il suo maggiordomo delle Mauritius, Nitish Hemrajsing Dabeedin. l’unico presente in aula. Proprio dalla denuncia del giovane era nata tutta l’inchiesta: Nitish sosteneva di essere stato molestato anche sessualmente da Soria e durante una perquisizione erano stati sequestrati atti che avevano poi portato l’inchiesta ad ampliarsi ai reati economici. Suo fratello Angelo, che ricopriva l’incarico di dirigente della Comunicazione istituzionale della Regione, è accusato di concorso in peculato: avrebbe assegnato centinaia di migliaia di euro alle associazioni letterarie create dal fratello come paravento per coprire i passaggi di denaro dalle casse istituzionali a quelle personali.
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