Nella camera d’isolamento è tutto pronto: modulo abitativo, provviste, ambulatorio medico, navicella per l’atterraggio e 1.200 metri cubi di “suolo marziano”. Il 3 giugno inizia il viaggio per Marte. Il bello, però, è che nessuno muoverà un passo da Terra: per 520 lunghi giorni, sei prescelti dalle agenzie spaziali europea e russa resteranno chiusi in un’astronave-bunker poco lontano dal centro di Mosca. L’esperimento, denominato “Mars 500”, sarà la più lunga simulazione di viaggio spaziale mai realizzata fino ad ora. Il progetto è nato dalla collaborazione tra il Russian Institute for Biomedical Problems (Ibmp), la Russian Federal Space Agency (Roscosmos) e la European Space Agency (Esa). Lo scopo principale è studiare le reazioni fisiche e mentali che si innescano in condizioni di isolamento forzato, quando per circa 18 mesi si è costretti a vivere in spazi ristretti e senza contatti con il mondo esterno. Una sorta di Grande Fratello dello spazio, a cui parteciperà anche un italo-colombiano: Diego Urbina, 27 anni e un curriculum a metà strada tra l’ingegnere e l’esploratore. Tra la miriade di esperimenti a cui i sei verranno sottoposti, alcuni saranno realizzati da ricercatori italiani dell’Università della Tuscia, dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, dell’Università di Milano e del Centro Extreme.
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