L’iPad è allo stato attuale un perfetto compagno per la femmina aggiornata di mezza età. Una consolazione senile per baby boomers. Elegantemente costoso, di gratificante manipolazione (il retro ergonomico è assai piacevole, non faccio che accarezzarlo), si porta in borsa e si legge/guarda con stile (sul divano, niente più pc sulla pancia). Non è apprezzato dai Mac-isti giovani e ganzi; lo trovano un gadget, come sopra, costoso e inutile, un doppione; con aggiornamenti e calo dei prezzi non sarà più così, probabilmente. In America prevedono diventerà cruciale per gli studenti, può contenere tutti i libri di testo, per dire. Non è ben visto neanche dai maschi italiani etero. O lo trovano poco virile, o non sanno cos’è. Esempio: tempo fa, ho portato il neonato iPad al giornale per farlo vedere alle amiche. Ho scoperto che c’è chi è avanti, e chi no. Le colleghe della segreteria lo hanno spupazzato con competenza e interesse; stimati scriventi di politica passavano davanti alla scrivania dove giocavamo con l’iPad ignorandolo serenamente. Alcuni guardavano schifati la strana tavoletta su cui stavamo armeggiando, come se fosse un calcolatrice per femmine atta a calcolare la frequenza delle lavatrici, o i periodi fertili, o il ciclo. Sono gente da Blackberry, si teme.