Non chiamatela ibrida. La Opel Ampera che abbiamo avuto l’opportunità di testare per la prima volta su strada nei pressi dell’Opel test center di Dudenhofen, in Germania, è meglio definita,infatti, come una Erev (Extended range electric vehicle), ovvero veicolo elettrico ad autonomia estesa. A differenza dei veicoli ibridi e degli ibridi ricaricabili plug-in (che hanno una maggiore autonomia in solo elettrico), il motore 1.4 a benzina presente sulla Ampera non interverrà mai fin quando la batteria è carica.
Il suo compito è quello di estendere l’autonomia ad emissioni zero, che nel prototipo della GM è di 60 km, di altri 500 chilometri. Solo dopo aver “bruciato” la metà dei 16 kWh della batteria agli ioni di litio, che si compone di 220 celle e ha una potenza di 360V, il propulsore a benzina assume il ruolo di generatore e inizia a caricare in parte la batteria che andrà ad alimentare a sua volta il motore elettrico: l’unico che aziona le ruote.
Nell’Ampera la potenza totale e la coppia (a differenza degli ibridi) è quella data del motore elettrico e le prestazioni dipendono esclusivamente da questo.