La notizia è che il marchio Pasta Barilla segna il passo da cinque anni, mentre i 3 quarti dei ricavi 2009 del gigante di Parma, sono arrivati da biscotti, merendine, e fette biscottate.
Ecco perché oggi ci è parso calzante un tributo al detestabile Mulino, il più amato dagli italiani.
1- Tarallucci | “Semplici frollini di pastafrolla” dice Mulino Bianco. Semplici? C’ero dentro fino al collo, ipercalorici inzuppamenti notturni e a colazione, uno o due venivano via perfino a latte finito. Ma ho pagato tutto a suon di addominali pesanti. I 5 centimetri più schiavizzanti del mulinobianchismo. Oggi tuttavia sono fuori dal tunnel.
2 – Pan di stelle | Esaltavano il goloso, lo mettevano al centro. I Pan di stelle non si mangiavano come gli altri biscotti. No, si grattavano via le stelle con i denti, per poi liquidare il disco bruno infilandolo in bocca per intero. Avrebbe potuto disegnarlo Andy Warhol sexy e iconico com’è, una roba di culto, oggi c’è pure l’app per l’iPhone. Nel tempo dimenticati ma ancora un baluardo per gli affari di Barilla.
3 – Saccottini | Altro che pasta sfoglia, erano pura plastica appena tolti dalla busta trasparente, ma qualche minuto di forno li rendeva inspiegabilmente morbidi. Trasudavano unto, che c’entra, ma cedevano la farcitura (un’ombra di confettura, vade retro crema o cioccolata) con arrendevolezza. Nel periodo di grave dipendenza sono arrivato a 3 al giorno. Oggi li trovo moderni come le spalline.
4 – Macine | 51 calorie a porzione: panna, burro, margarina… bleah! Ma le macine sono sempre state subdole, ti fregavano con l’aspetto semplice, un disco di pasta con il buco in mezzo, liscio nella prima edizione, poroso in quella dopo. Proprio non avevanole phisyque du role della pecora nera di famiglia. Il bastione di ogni raccolta punti degli anni ‘80, oggi: totalmente dimenticate.
5 – Grancereale | Come ti intercetto il trend del cereale pressandoli in un biscottone confezionato a tubo. Ne mangiavi uno e invariabilmente pensavi: “stitichezza adieu!” Quando mai si erano visti i fiocchi d’avena e la crusca in un biscotto del Mulino Bianco. Sapevamo che era solo apparenza (52 calorie a biscotto) ma la svolta rustica e salutista ci faceva sentire meno colpevoli. Oggi, se capita, distrattamente.