Di ritorno da Perugia, dove è stato ovviamente colpito dalle aspettative che circolavano fra le “centinaia di ragazzi, fra i 20 e i 30 anni, che vivono il giornalismo come un valore civile e vogliono praticare la professione”*, Vittorio Zambardino è preoccupato (Scene digitali ) dal “costo sociale rappresentato dal lasciar fuori dalla porta della società tutte queste aspettative, visto che accanto al main theme del giornalismo civile, a Perugia il “buzz” più diffuso, sui palchi e fra i ragazzi, era “lasciare questo paese perché non c’è niente da fare”.
Su questi due poli – entrare come giornalisti civili o andarsene – si giocano molto delle speranze, le aspettative e i desideri dei giovani presenti. Io credo – osserva Zambardino – che lasciarli andare, e in larga parte non farli tornare visto che sono già andati, sarebbe una perdita per la qualità civile di questo paese”.
Queste osservazioni, che condividiamo in pieno, sono espresse alla fine di un articolo dal titolo indicativo: “Modelli di news, speranze di ragazzi, soldi di genitori”, in cui si annuncia un’ analisi delle molte iniziative di giornalismo di cui si è parlato nei giorni di Perugia.