Sono quasi un milione gli spettatori che hanno cambiato canale, giovani o anziani, laureati o diplomati. Con il Tg5 che si avvicina sempre di più. È il risultato del primo anno di Augusto Minzolini alla guida del Tg1. Il “direttorissimo”, come lo chiamava il premier Berlusconi nelle intercettazioni di Trani, accusato di produrre un’informazione schiacciata sul governo, di aver sfrattato alcuni volti storici della rete ammiraglia e per la leggerezza del suo notiziario. Ed ora punito dal suo pubblico, come dimostra la rielaborazione dei dati Auditel che il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo presenterà al Cda di lunedì.
I dati mettono a confronto le gestioni del Tg1 degli ultimi 5 anni (concentrandosi su 5 mesi chiave, dal primo ottobre al 31 marzo). Si parte dal 2005-2006 quando il telegiornale era firmato da Mimun passando per il triennio di Riotta. In questo lustro, il dato che più colpisce è il milione circa di ascoltatori persi dall’edizione delle 20 di Minzolini – quella principale – rispetto al primo anno di Riotta (2006-2007). In termini di share è stato polverizzato il 4,67% scendendo sotto i 7 milioni di spettatori. E i dati sono allarmanti per tutte le edizioni. Alle 8 del mattino, rispetto al primo Riotta il tg della rete ammiraglia ha smarrito 220 mila spettatori (con una flessione del 6%). Alle 13.30 ha ceduto 348 mila ascoltatori (meno 2,5%).