Tra i rivoli infiniti del caso Soria, concluso con la mesta fine del vecchio Premio Grinzane, ora saldamente nelle mani della Lattes di Monforte d’Alba e di Rolando Picchioni, spunta un altro «giallo» intrigante, e questa volta solo di sapore gastronomico-letterario. L’ex patron incontrastato di quello che è stato definito, con perfidia, un «premificio», avrebbe dovuto essere uno dei protagonisti del romanzo-thriller scritto, fra il 2006 al 2008, dall’ex presidente della Regione, Mercedes Bresso. Titolo, «Il profilo del tartufo». Dopo la pubblicazione, però, la figura del professore è sparita.
A fianco del protagonista, il professor Claude, «studioso del paesaggio» (che potrebbe essere, nella realtà, il marito dell’autrice, geografo), della bella Sandra Lusso, vice-commissario della polizia di Torino, di origine sarda e molto maliziosa, di cui s’invaghisce l’affascinante Claude, avrebbe dovuto aggiungersi, assieme al Guru (Carlin Petrini, l’unico vip piemontese a essere citato con il nome vero) anche il professor Giuliano Soria. Le intercettazioni dei pm della procura di Torino confermano l’indiscrezione. Le tracce risalgono a «prima» dello scandalo (12 febbraio 2009, blitz dei finanzieri) quando Soria avrebbe già avuto a disposizione le bozze del giallo. Il suo ruolo era ben evidente nell’ultimo capitolo: «Cena alla Rocca di Costigliole». Una volta scoperti gli autori degli omicidi, i protagonisti si ritrovano nelle sale del Palazzo Grinzane di Costigliole. Soria, nelle intercettazioni, si dice «commosso» dalle «bellissime parole» a lui dedicate. Invece, nel libro edito da Rizzoli, la sua figura è sparita. Di lui non c’è più traccia. Eliminato. Le bozze sarebbero state – dunque – riviste all’ultimo minuto, forse, per una questione di opportunità, considerato quanto andava emergendo dall’inchiesta.