LHC di nuovo fermo a fine 2011

Via Lastampa.it E’ appena ripartita, ma la grande corsa alla scoperta della “particella di Dio” deve affrontare un nuovo stop. Alla fine del 2011, per almeno un anno, il Large Hadron Collider del Cern di Ginevra dovrà sospendere le attività per questioni di sicurezza. Lo ha detto il dottor Teve Myers alla Bbc, spiegando che … Leggi tutto

Il robot giornalista

Via ANSA The Machine. Ecco il giornalista robot, al momento cronista di baseball, sogno di tanti editori, direttori e redattori capo: niente stipendio, niente orari e, soprattutto, mai lamentele. Il sogno è diventato realtà ad Evanston, nei pressi di Chicago, dove Infolab, il laboratorio di intelligenza artificiale della Northwestern University, ha messo a punto un … Leggi tutto

L’industria elettorale piemontese

Maurizio Tropeano su Lastampa.it

Se gli date del guastatore della politica non si offende. E nemmeno se lo accusate di essere un inventore di liste tarocche. Renzo Rabellino tira dritto per la sua strada – «vogliamo abbattere questo sistema bipolare» – anche se precisa: «Le nostre firme sono tutte a posto e non temiamo il confronto calligrafico. Non una è falsa». Domani, il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato dall’avvocato Luca Procacci per conto di Roberto Cota per escludere la Lega Padana Piemont dalla competizione elettorale. Contro di lui si sono scatenati i radicali e anche i grillini doc che hanno organizzato presidi «No Rab». Su Facebook sono fiorite le proteste di cittadini che hanno firmato petizioni per il Filadelfia e contro la Ztl e poi si sono trovati presentatori di una delle dieci liste che lo appoggiano nella sua corsa alla presidenza della Regione.

Rabellino, però, che dichiara di essere nullafacente e di far politica a tempo pieno, è dal 28 di agosto che batte i mercati, lo stadio comunale e le sagre di paese per autenticare le firme. E’ stato lui a vidimarne migliaia e afferma che nei banchetti «accanto alle petizioni si chiedeva espressamente di firmare per le regionali». Si vedrà l’esito dei ricorsi e degli esposti.

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Contro i capi-bastone di destra e di sinistra

Luciano Borghesan precisa la sua posizione in vista delle elezioni ODG piemontesi (via Lospiffero) Io ho cercato di stare sempre dalla parte dell’onestà e della coerenza, senza badare a sinistra o a destra. Eppure ogni tanto, mio malgrado, mi trovo “collocato”, “schierato”. Aderire a un partito o a una coalizione è un diritto, non un … Leggi tutto

I furbetti dei Social Network

Via Repubblica

Che idea, Facebook. Il social network basato sugli elenchi universitari creato dal giovanissimo Mark Zuckerberg ha raccolto in pochi anni di esistenza milioni di utenti (e di dollari). Attraverso un sito lineare, pulito e facile da utlizzare, in cui Zuckerberg si è limitato a raffinare l’idea delle catene umane e degli indirizzari universitari (i ‘face book, appunto) per mettere in contatto persone che si conoscono, perse di vista o anche perfetti sconosciuti. Un’idea così immediata che sembra strano non fosse venuta a qualcun altro prima. E forse è proprio così.

Il blog Business Insider ha pubblicato in questi giorni di presunti comportamenti non propriamente puliti di Zuckerberg risalenti al 2004, poco prima dell’esplosione di Facebook. Secondo le accuse, il giovane informatico avrebbe creato il social network utilizzand idee e codice da un progetto universitario molto simile, HarvardConnection, poi diventato ConnectU. Non solo: Zuckerberg avrebbe anche violato gli indirizzi mail di alcuni giornalisti che stavano indagando sulle sue attività già sospette al tempo. Secondo l’indagine infatti, Zuckerberg avrebbe approcciato il team di lavoro di ConnectU ottenendo l’accesso al loro codice con l’intento dichiarato di collaborare con loro. Mentre di fatto, secondo le accuse, stava mettendo in piedi la struttura di quello che poi sarebbe diventato il fenomeno Facebook.

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Popular Science tutto online

Via Luca Castelli Una cosa è certa: non c’è niente di certo. Almeno non per quanto riguarda i giornali e Internet. Proprio mentre il vento sembrava essere cambiato, con le bellicose dichiarazioni di Rupert Murdoch nei confronti di Google e l’annuncio del New York Times di un dolce passaggio verso le news online a pagamento, … Leggi tutto

Accordo per la banda larga entro il 2015 nei 192 comuni piemontesi ancora digital divisi

La Giunta regionale del Piemonte ha approvato ieri l’Accordo di Programma per lo sviluppo della banda larga sul territorio piemontese, per fornire la banda larga ai comuni ad oggi esclusi dal servizio. Entro tre mesi dalla firma, saranno individuati i territori su cui intervenire e le modalità di esecuzione degli interventi, per la cui realizzazione ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2015.

I 192 Comuni con “divario digitale” citati dall’Accordo di Programma sono ripartiti per provincia: 57 a Cuneo, 29 a Torino, 28 sia ad Alessandria che a Vercelli, 16 ad Asti, 13 nel Verbano-Cusio-Ossola, 11 a Biella e 10 a Novara.

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