“Banca Monte dei Paschi di Siena — ha detto Mussari — non ha mai avuto, non ha, e non avrà in futuro, niente a che fare con Eutelia. Lo abbiamo detto piu’ volte e lo ribadiamo oggi”. Mussari è intervenuto nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci che ha votato la nomina di Serpi, gia’ subentrata nella sua qualità di supplente a Pizzichi dimessosi il 16 novembre 2009, e quella di Francesco Bonelli come sindaco supplente. Leonardo Pizzichi si era dimesso dal collegio sindacale proprio per evitare strumentalizzazioni e slegare Mps dalla sua autonoma scelta di entrare in Eutelia. La crisi dell’azienda di telecomunicazioni di via Piero Calamandrei, aveva in qualche modo chiamato in causa anche Mps, accusata dai dipendenti che lottavano per il posto di lavoro, di essere coinvolta direttamente nelle nomine dei vertici di Eutelia, un’azienda quest’ultima precipitata anche nel vortice di un’indagine giudiziaria attraverso suoi esponenti di primo piano, alcuni dei quali appartenenti alla famiglia Landi.
“La banca Monte dei Paschi — ha aggiunto Mussari — è stata uno dei finanziatori, non il principale, di Eutelia ma non ha mai detenuto azioni e non ha mai determinato niente a proposito dei vertici di Eutelia stessa. Certo l’accostamento della banca a quest’azienda non ci ha fatto bene, come la presenza del sindaco di Mps titolo personale, negli organi di governo. Ma davvero noi non c’entriamo niente”. Si chiude dunque anche questo capitolo, peraltro mai aperto. Pur se il gruppo aretino delle telecomunicazione e il suo presidente Pizzichi sono alle prese, nella fase attuale, con ben altri problemi.
Ma gli ex dipendenti di Eutelia, ora Agile, la pensano diversamente
In questa dichiarazione, c’è una imprecisione evidente: nel dicembre del 2007 Monte dei Paschi acquistò il 2,283% di Eutelia a cifre che definir sospette è eufemistico tanto apparivano gonfiate. Non è un’illazione, è una notizia tratta dal sito della Consob nell’area “partecipazioni rilevanti delle società quotate”; era il 13 dicembre e le quotazioni apparivano sospette considerando che prima dell’acquisto il titolo capitalizzava 235 milioni di euro mentre immediatamente dopo ne capitalizzava appena 110. Tradotto per chi fosse poco pratico: questa strana operazione del Monte dei Paschi produsse per lo stesso Istituto una perdita di circa 3 milioni di Euro. Se Eutelia avesse recuperato anche il 100% del suo valore, Monte dei Paschi non sarebbe riuscita comunque a ripianare le perdite. Aggravante: nel corso del 2007, di queste operazioni Monte dei Paschi ne realizzò diverse altre (si veda alla voce Enel, Sorgenia, primo operatore privato nel mercato nazionale dell’energia elettrica e del gas naturale, Mediobanca e Antonveneta).
Non è dato a sapere se l’egregio Dottor Mussari, dichiarando quanto ha reso alle pagine de LaNazione, avrà avuto per farlo una sola buona ragione oppure 30 milioni di ragioni, l’esatto ammontare del debito della società aretina nei confronti dell’Istituto da lui presieduto, ma è ragionevole il sospetto che l’ormai prossima conclusione di questa vicenda vedrà il Monte dei Paschi rientrato delle sue esposizioni finanziarie verso Eutelia, Eutelia (o la scatola vuota che diventerà) estranea a qualsiasi coinvolgimento e quindi non perseguibile dai lavoratori ingiustamente licenziati e Mediaset, la principale società appartenente alla famiglia dell’attuale Presidente del Consiglio, finalmente proprietaria di quei tantissimi Km di fibra ottica necessari ai suoi programmi futuri. Un’asset proprietario e fondamentale ottenuto senza sborsare nemmeno un centesimo.