“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare”, recita un vecchio detto, e in questa massima c’è tutto il romanticismo legato a una professione affascinante, per quanto spesso sotto accusa. Da qui a qualche anno però a scattar foto, fare domande e scovare notizie potrebbe non essere più il classico cronista ficcanaso ma un robot fatto di lenti e bulloni, capace di intercettare le “news” e in un colpo solo intervistare i protagonisti e fotografarli. Certo non una buona notizia per chi sogna di inserirsi in un mondo già inflazionato, ma il progetto è serio e secondo gli scienziati potrebbe risolvere il problema della oggettività dell’informazione.
A realizzarlo sono stati i ricercatori dell’Intelligent Systems Informatics Lab (ISI) della Tokyo University, che hanno sviluppato un automa capace di registrare tutto ciò che accade e individuare in tempo reale anomalie e novità. Il robot non solo è in grado di scovare le notizie ma anche di capire quali sono le più rilevanti: è stato cioè programmato in base al criterio della “notiziabilità” dei fatti. Tra le sue funzioni c’è quella di fotografare oggetti e soggetti ed è persino capace di fare domande ad hoc alle persone coinvolte. Non solo: gli studiosi giapponesi, consapevoli dell’ormai complementarità totale tra web e informazione, lo hanno programmato anche per l’utilizzo automatico dei motori di ricerca via internet, una funzione elementare per un robot ma ancora sconosciuta a tanti giornalisti della vecchia guardia.
Dulcis in fundo, la stesura dell’articolo. La dottoressa Charlie Catlett, degli Argonne National Labs, invitata a supervisionare il progetto durante il meeting nipponico della Information Processing Society, è rimasta impressionata dalla capacità della macchina di scrivere perfettamente, rispettando i criteri di composizione di un pezzo di cronaca e, naturalmente, evitando gli errori di ortografia. Senza dimenticare naturalmente la regola delle cinque sacre W: who?, what?, where?, when? e why? – ovvero: chi? cosa? dove? quando? perché?.