Franco Abruzzo rende disponibile uno scritto di Enrico Morresi dal titolo Perché il giornalismo italiano è così poco credibile? che merita di essere letto in cui tra l’altro scrive
« Journaliste, qui t’a fait roi? », si chiedeva perplesso Bernard Béguin, direttore del “Journal de Genève”, in un fortunato libretto pubblicato negli anni Ottanta nella Svizzera di lingua francese. Molti se lo chiedono anche oggi: chi vi ha dato tanto potere? E rimandano i giornalisti al problema della loro legittimità. Ora, tale legittimità non è rivendicabile se non è densamente connotata da una prospettiva etico-politica. E il compito dell’etica consiste precisamente in questo: nel tenere viva la tensione tra l’essere e il dover essere, tra la realtà e il modello (l’idealtipo, come lo chiamano i sociologi). È troppo chiedere? Illusorio? So che le opinioni divergono. Ma continuo a pensare che, dentro uno spazio pubblico adeguatamente protetto da istituzioni democratiche, un giornalismo stimolato a riflettere sulla propria legittimità possa ancora essere praticato da professionisti consapevoli e riconosciuto dal pubblico come la cultura trasparente e credibile di una categoria meritevole di fiducia.