Una cosa è certa: non c’è niente di certo. Almeno non per quanto riguarda i giornali e Internet. Proprio mentre il vento sembrava essere cambiato, con le bellicose dichiarazioni di Rupert Murdoch nei confronti di Google e l’annuncio del New York Times di un dolce passaggio verso le news online a pagamento, importanti riviste americane come Popular Science e Spin hanno deciso di seguire la direzione opposta, andando ad arricchire proprio l’immensa e gratuita biblioteca digitale dell’acerrimo nemico, Google Books.
Nel mondo dei giornali scientifici, Popular Science è una voce autorevole e, soprattutto, longeva. Il suo primo numero venne stampato e distribuito nel maggio del 1872, quasi un secolo e mezzo fa, quando la visione umana della scienza era ben diversa da quella attuale. E quando l’industria dei giornali stava per sbocciare in tutto il suo splendore cartaceo. Oggi quello storico numero uno è disponibile integralmente e in libera consultazione, in digitale, assieme all’intero archivio della rivista.
Il progetto nasce in collaborazione con Google, come la stessa Popular Science sottolinea tranquillamente sul suo sito. Le versioni digitalizzate della rivista sono consultabili sia su www.popsci.com/archives che su Google Books, dove giorno dopo giorno si sviluppa e arricchisce uno strano ibrido di edicola e biblioteca.