La facitura della squadra fortissimi per difendere la dignità di un paese

Arianna racconta come ha messo su in un pomeriggio un atto di dignità decomcratica (ore 14.00 di lunedì 52 mila adesioni)

E’ andata così. E’ andata che alle 13.30 di venerdì 26 febbraio al Tg1 un giornalista della tv pubblica ha dato una notizia falsa. E’ andata che mi sono sentita morire e sono rimasta senza parole e il mio amico inglese Chris – nel suo italiano alla Stanlio e Ollio – ha detto: oh oh oh oh oh ma se passa questo può passare tutto!

E’ andata che allora che ho capito che qualcosa bisognava dire, che qualcosa bisognava fare.  Il giorno dopo ho deciso: chi garantisce i cittadini dal rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti? Un giornalista che dà una notizia falsa, specie sul primo tg del servizio pubblico, non dovrebbe chiedere scusa?  Un Tg che manda in onda una notizia falsa non dovrebbe rettificare?


Una volta avrei preso carta e penna e ci saremmo letti la lettera io e i miei quattro amici al bar.
Sabato ho scritto una lettera (tecnicamente una nota) su Facebook al Presidente dell’Ordine, al Presidente della Rai e al Direttore del Tg1. Poi è successo qualcosa che non avevo previsto: il passaparola su Fb e tante, tantissime, incredibilmente tante richieste di firmare con me quella lettera.

Allora ne ho parlato con Fernanda e abbiamo pensato di aprire un gruppo. E chi lo apre? Ci pensa Paola. Poi c’è Nonna Antonia che fa un macello per diffondere l’iniziativa. Alle 19.30 il gruppo è nato: la dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini (mica poi chiediamo la luna).  Nel giro di poche ore siamo arrivati a oltre mille. Ogni iscrizione vale una firma. Stamattina abbiamo superato i duemila iscritti. Entro martedì alle 13.30 continuo a raccogliere le firme/iscrizioni. Stiamo pensando con una parte del gruppo di organizzare una delegazione e consegnarle a mano.