Ora io ritengo molto seria e degna di attenzione questa stringa di eventi. Perché di tutte le cose che si son dette dello iPad, quelle giuste sono nella considerazione che senza contenuti il “super iPhone” è come un treno senza passeggeri. E l’operazione è piuttosto semplice da intravvedere: rendere l’iPad il veicolo di un nuovo modo di distribuire contenuti, ripetendo con l’informazione (e altre aree dell’intrattenimento) il successo dell’iPhone con la musica.
Convergono con la giustezza del ragionamento anche le considerazioni che qualche giorno fa ha fatto Hal Varian, chief economist di Google e da sempre studioso dell’economia del contenuto, a proposito di cosa funziona e cosa no nel modello dei giornali a pagamento. Funzionano, dice l’autore di Information Rules, i dispositivi dedicati, che racchiudono e custodiscono il valore dentro un dispositivo. Non funzionano i “pay wall”, traduciamolo con “pacchetti a pagamento”, ma nell’accezione americana è qualcosa di più ed ha a che fare col “tassametro” cui pensa il NYT. Sono troppo aggirabili e non danno niente in più rispetto al web ormai consolidato.
Ci hanno portato via la dignità
Il video nella pagina è drammatico ma merita di essere visto Via Corriere.it Sette mila lavoratori, da Catanzaro a Novara, senza stipendio da quattro mesi. Sono gli operatori di Phonemedia, azienda fondata nel 2002 da Fabrizio Cazzago e diventata nel giro di pochi anni un colosso nel settore dei call center, almeno così sembrava: clienti … Leggi tutto