Al grido di “Riprendiamoci la città” un gruppo di circa 300 aquilani ha forzato il blocco dell’esercito nella zona rossa. La polizia prima ha cercato di contenere i manifestanti, ma poi li ha assecondati limitandosi a un controllo del corteo che ha marciato verso piazza Palazzo, sotto la sede del Comune.
I cittadini sono saliti sulle montagne di macerie che ancora ingombrano la piazza e hanno ribadito che dopo 10 mesi non si è mosso nulla per ricostruire la città. Indossano magliette ed espongono cartelloni con la scritta: “6 aprile, 3.32, io non ridevo”. Ogni cittadino ha poi portato via dalla piazza una pietra, un pezzo di tegola, un pezzo di detrito. Un modo simbolico per dire: “La città dalle macerie la liberiamo noi”.