Google ha lanciato Google Buzz il suo servizio sociale con l’evidente obiettivo di contrastare la crescita degli altri competitor come Facebook e Twitter. Era da un po’ che ci si stupiva che BigG non riuscisse ad inventarsene una delle sue per colonizzare appieno il mondo dei social network. Anche se è presto per fare analisi e in queste ore sta avvenendo la migrazione degli account Gmail che piano piano si trovano anche Buzz disponibile sembra che siamo di fronte a un servizio con ottime chances di successo.Google hanno scelto pragmaticamente di interpretare un adagio semplice: se non hai una buona idea, copiala !
Google Buzz sembra moltissimo a Friendfeed con in più tutta la facilità del mondo Google. La scelta strategica però appare sensata: obiettivo primario puntare all’utilità d’uso del servizio.
I media tradizionali da tempo stanno facendo da grancassa dei successi di Twitter e Facebook, inducendo aziende e cittadini a sbarcare su questi con risultati altalenanti. Oramai piccole e grandi aziende, giornali, enti, associazioni, circoli ricreativi, bocciofile e altro ancora si sono aperti un account Twitter che mediamente usano come megafono delle loro attività o spesso come piccolo, grande strumento di spam veicolando link alle loro risorse web, sperando che i followers visitino le pagine in questione. Agli estremi opposti Facebook è diventato la sarabanda globale con di tutto di più, un media in cui il rapporto segnale-rumore si fa bassissimo e la confusione sovrana da megalopoli ipertrafficata è il pane quotidiano.
Friendfeed è la giusta via di mezzo fra i due estremi comunicativo – sociali di Twitter e Facebook. Un’area normalmente non troppo incasinata in cui si condividono pezzi di vita, link e altre cose. Un’area più rilassata in cui la discussione era vera e spesso interessante e prolungata . Certo un posto meno frequentato rispetto agli altri, meno ci si scusi il gioco di parole, soggetto al buzz. Un network sociale che in Italia ad oggi è frequentato sopratutto da addetti ai lavori e da tecnofili. Ma molto più vicino alla piazza di un paese in cui ci si conosce davvero e si comunica piacevolmente, si lavora si vive. In cui non si rischia di ricevere inviti d’amicizia da decine di sconosciuti, o in cui ci si trova iscritti al partito comunista e si è nell’animo dei fan di Almirante. Mentre su Friendfeed pende una certa incertezza dopo la sua acquisizione da parte dello zio ricco Faceboo arriva Google Buzz.
Ieri sera e questa mattina molti abitanti di Friendfeed sono atterrati su Google Buzz. Sono i classici early adopter che stanno prendendo le misure del nuovo giocattolo comunicativo proposto da Google. Ci vorrà ancora qualche giorno perchè la gente si orienti e perchè tutti gli account di BigG possano buzzare. Ad oggi ci sono ancora situazioni un po’ curiose di utenti che devono scrivere via Iphone e rispondersi via web. Nel frattempo salternanno fuori applicazioni e client che permetteranno di buzzare senza dover passare attraverso l’interfaccia di Gmail che ad oggi sembra un po’ scomodina. Si esploreranno le interazioni possibili con Google Talk, con il semi oggetto misterioso Google Wave e la novità vera di Google Buzz: una forte geolocalizzazione nativa del servizio con cui è possibile al volo cercarsi intorno le persone con cui conversare, e come ovviamente qualcuno ha già notato le aziende che ci circondano sul territorio. Business is business.