L’alta velocità lanciata dalle Ferrovie dello Stato non sta funzionando secondo le speranze. E’ quanto ha ammesso il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Castelli, nel suo intervento al convegno di apertura dell’ottava edizione della Mobility Conference promossa da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano. Si dice che l’alta velocità non riesce a decollare. Il che è abbastanza vero: Moretti non me ne abbia, ma le cose non stanno funzionando così come si sperava», ha riconosciuto Castelli.
«A mio avviso – ha proseguito – c’è stato un problema di comunicazione. Si pensa che il problema dei nodi sia stato risolto, ma non è così, il problema c’è ancora. Molte volte i motivi dei ritardi accumulati sono legati ai cambi di energia che ci sono sulle varie tratte. Si salta da un’alimentazione a un’altra. Dieci minuti di ritardo qui, dieci minuti là: si fà presto ad accumulare una mezz’ora e questo non soddisfa la gente. Forse occorre rimodulare esattamente la comunicazione e dire esattamente quali sono i tempi. In ogni caso, i tempi di viaggio restano comunque interessanti». Inoltre, secondo il vice ministro, andrebbero sottolineati gli aspetti legati all’ambiente. «Non si fa sapere alla gente che per andare, ad esempio, da Roma a Milano in treno le emissioni di Co2 sono 70 volte inferiori rispetto all’impiego dell’aereo»