Testando Blog Nation Alpha

Da un po’ di giorni con altri avventurosi o fortunati si sta cercando di testare la versione Alpah di Blognation, aggregatore di contenuti realizzato da Telecom con appunto il team di Blognation. L’interfaccia è molto Liquida style, per capire meglio come siano gestiti i contenuti ci vorrà un po’ di tempo.

Dell’inutilità sociale dei giornalisti odierni

Via LSDI, Via Thierry Crouzet

Immagine de Il giornalaio
Immagine de Il giornalaio

Si è imposto un postulato: abbiamo bisogno di seguire l’ attualità per vivere, la democrazia non può esistere se non a questo prezzo, la stampa è una necessità sociale… Come se non fossero esistite delle società senza la stampa, che è una invenzione piuttosto recente. I videogiochi mi sembrano anch’ essi altrettanto vitali, oggi. Se non di più. E non parlo del football.

Giornalista
Qualcuno che scrive qualcosa che qualsiasi altro giornalista avrebbe potuto scrivere. Ricevere un comunicato o un’ agenzia, fare tre o quattro colpi di telefono, sfornare quattro righe che si tengono in piedi è un mestiere quasi meccanico che non richiede un particolare talento.

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Siniscalco al posto di Salza a Intesa San Paolo ?

Via Lospiffero Sondata la posizione tutto sommato neutrale di Bankitalia – che pur non stravedendo per la governance duale ha imposto che nel prossimo Consiglio di gestione siedano esclusivamente banchieri e manager – Benessia ha tirato fuori dal cilindro due candidati alla successione: Alfonso Iozzo, ex amministratore di Sanpaolo Imi e già presidente (di nomina … Leggi tutto

I costi hardware per Google di Nexus One: 174.15 $

Via Isupply

The Nexus One, sold with the Google brand name but manufactured by HTC Corp., carries a Bill Of Materials (BOM) of $174.15, based on a preliminary estimate from iSuppli’s Teardown Analysis Team. This total comprises only hardware and component costs for the Nexus One itself and does not take into consideration other expenses such as manufacturing, software, box contents, accessories and royalties.

Google is selling unlocked versions of the Nexus One at an unsubsidized price of $529, or at $179 with a two-year service contract from T-Mobile.

“With the Nexus One, Google has taken the most advanced features seen in recent smart phone designs and wrapped them up into a single sleek design,” said Kevin Keller, senior analyst, competitive analysis, for iSuppli. “Items like the durable unibody construction, the blazingly fast Snapdragon baseband processor and the bright and sharp Active-Matrix Organic Light Emitting Diode (AM-OLED) display all have been seen in previous phones, but never before combined into a single design. This gives the Nexus One the most advanced features of any smart phone ever dissected by iSuppli’s Teardown Analysis Service—a remarkable feat given the product’s BOM is similar to comparable products introduced during the past year.”

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Politici, amministratori e lavoratori e il CSI Piemonte

C’erano circa un centinaio di persone al convegno organizzato da Rifondazione sul futuro del CSI, per la maggior parte dipendenti dell’azienda che volevano sentire cosa aveva da dire sul tema la Presidente Bresso. Fra questi anche una buona rappresentanza di dirigenti. All’inizio del convegno Mercedes Bresso ha telefonato scusandosi perché non poteva essere presente per motivi personali, ma poi si è presentata all’ora di pranzo.

La parola è passata subito a Renzo Rovaris, direttore dell’ente, che ha voluto rassicurare sul fatto che non era necessario l’SOS indicato nel volantino, ma che l’azienda è in attivo, una trentina di milioni di euro messi da parte. In tempi d’oro il CSI spendeva per le consulenze esterne tanto quanto spendeva per i dipendenti. Ora che c’è la crisi che porta a privilegiare gli interni e quindi a causare una certa sofferenza alle aziende che prima avevano dei subappalti. Esiste invece una criticità finanziaria che dipende dai tempi di pagamento degli enti.

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Le aziende inqualificabili non sono solo a Torino

Via Repubblica

Il giudice dispone l’assunzione a tempo indeterminato di un’operaia, dichiarando illegittime le proroghe dei contratti a termine, e l’azienda si adegua, accettandone il reintegro nel posto di lavoro, ma distacca la dipendente in India per un anno. A denunciare la vicenda il segretario dei metalmeccanici Uil di Avellino, Gaetano Altieri. L’azienda è la Catering Equiment Industry di Montemiletto (Avellino), del gruppo Desmon; produce ed esporta in tutto il mondo frigoriferi industriali. E l’operaia è Gaetanina Di Paolo, 49 anni, madre di quattro figli.

La Di Paolo “per poter proficuamente svolgere la prestazione inerente alle mansioni di assemblaggio frigoriferi che svolgeva all’epoca del licenziamento”, si legge nella lettera inviata dall’azienda, dal prossimo primo febbraio dovrà trasferirsi a New Delhi, dove il gruppo ha una propria azienda, la Desmon Continental Frigo Private Limited, e rimanervi fino al 31 gennaio 2011. L’azienda ha anche invitato l’operaia a presentarsi alla direzione “per definire le modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, munita di un passaporto in corso di validità”.

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Quante Rosarno d’Italia?

Cesare Martinetti su Lastampa.it

La rivolta di Rosarno è scoppiata nelle stesse ore in cui il ministro dell’Interno, a distanza di pochi chilometri, discuteva con i responsabili dell’ordine pubblico in Calabria la risposta dello Stato alla bomba esplosa contro la procura. Una coincidenza casuale ma davvero simbolica che nella saldatura tra l’emergenza cronica chiamata mafia (‘ndrangheta, camorra, ecc.) e la nuova emergenza che si chiama immigrazione ci consegna all’inizio di questo 2010 un’agenda sociale drammatica. Quello che sta accadendo a Rosarno in queste ore ci riguarda tutti: il nostro quartiere, le nostre periferie, a Sud e a Nord, interroga la nostra coscienza di cittadini, sfida l’intelligenza e mette alla prova quello che si chiamava il sentimento democratico. Non è un problema solo italiano. Una rivolta del tutto analoga a quella di Rosarno è scoppiata qualche mese fa a Calais, nel Nord della Francia, da dove le bianche scogliere di Dover appaiono come un miraggio alle migliaia di migranti (soprattutto afghani, pakistani, iracheni) che premono per sbarcare in Gran Bretagna. Gli ammiratori acritici di quanto avviene al di là delle frontiere vadano al cinema a vedere «Welcome» di Philippe Lioret: avranno di che meditare su come la questione rappresenti un rompicapo per ogni governo, compreso quello del muscolare Sarkozy che ha trasformato in reati anche i piccoli gesti di solidarietà verso i clandestini senza aver disinnescato le polveriere sociali disseminate nelle banlieues francesi. È anche per questo che appare particolarmente irritante la litania tutta italiana del rinfaccio di responsabilità tra destra e sinistra, governo e non governo perché le responsabilità vanno equamente distribuite nel corso degli anni. Altra cosa è il confronto su quanto sta accadendo a Rosarno: accusare di clandestinità dei poveracci che accettano condizioni di vita disumane per svolgere lavori che gli italiani non vogliono più fare non ci sembra la strada migliore.

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