Una storia su cui farà luce la magistratura, una partenza da segnalazioni dal basso e una convergenza al volo fra un grande quotidiano e un ottimo blogger-cronista. Ecco un ennesimo esempio di come la comunicazione in rete e la buona informazione diventino uno straordinario servizio per i cittadini.
Tutto inizia con un messaggio di Palmasco su FriendFeed del 10 novembre
Kindle. Come un pollo l’ho ordinato a Kindle Italia, pensando: pago una decina di euro in più, però lo ricevo subito. Dove cazzo vivi Palms? Ovviamente il mio ordine #81, approvato il 30-10-09, non è ancora arrivato. Bel sito però, Kindle Italia, hanno un servizio di supporto online addirittura. 3 mail mie, nessuna risposta. Che pollo.
La discussione rimane circoscritta a quel messaggio e a post in rete fino a metà gennaio, quando in parallelo Corriere.it e il grande LorenzoC alias Lorenzo Campani partono come segugi sulla notizia.
via corriere .it ; 20-21 gennaio
Per adesso possiamo solo dire attenti a quel sito: a prima vista si presenta come lo store «ufficiale» della vendita del Kindle International e del Dx in Italia — sarebbe sufficiente il dominio per trarre in inganno chiunque, www.kindle-italia.com. Peccato che alla Amazon, la società produttrice e distributrice in esclusiva dell’e-book che abbiamo subito contattato, non ne sappiano nulla. Abbiamo scoperto il sito grazie alla lettera di un lettore del Corriere al nostro direttore in cui si denunciava l’acquisto di un Kindle International addirittura il 19 ottobre 2009.
Peccato che da allora per A.T., queste le sue iniziali, sia cominciato un inferno fatto di attese, risposte fumose, tentativi di contatto senza nessun frutto con un’unica certezza: il pagamento è avvenuto, ma il Kindle non è mai arrivato. L’Amazon ha risposto che l’unico sito da cui effettuare l’acquisto deve essere www.amazon.com e che l’operatività del sito sotto la lente è stata segnalata agli uffici interni di controllo. Nessun accordo di vendita è stato fatto con catene di distribuzione online né con megastore. Siamo allora andati a controllare: il sito risulta in effetti controllato da una società con sede legale in Gran Bretagna: la e-buy4you.com. In alcune sottopagine la società specifica di non avere rapporti con l’Amazon e di voler fare solo da «tramite» per l’acquisto del Kindle. Peccato che andando a cliccare sul sito www.e-buy4you.com non si cavi un ragno dal buco: una scritta fissa senza link si staglia su una pagina completamente bianca.
Nel caso di kindle-italia.com (intestato alla E-BUY4YOU EUROPE LTD) il sito asserisce di avere una sede operativa al “145-157 St John Street di Londra” la sede legale invece al 311 di Shoreham Street a Sheffield. Basta farsi un giretto su Google Maps e visionare questa “sede legale” per vedere con i propri occhi che la piccola e dimessa casetta a due piani di fronte allo stadio dello Sheffield United è la sede di una agenzia di “prestanome”. Sull’insegna c’è anche l’indirizzo internet “accounting-on-line.com” dove potete verificare la loro efficienza a buon mercato: una società nuova di zecca in 3 ore per sole 100 sterline.
Già solo questo breve tour virtuale vi dovrebbe mettere sull’avviso. Ma se avete ancora qualche dubbio e siete utenti un po’ più esperti, potete continuare la vostra ricerca. Potete per esempio controllare quali altri siti sono ospitati “vicini” a Kindle-Italia.com sullo stesso server e scoprire che non sono moltissimi e che sono intestati a 3 soggetti. Oltre ai siti della E-buy4you Ltd (e-buy4you.com, nookitalia.com, libraiodigitale.com) troverete il sito lawlowcost.co.uk che è intestato alla “Business Center Panama S.A.”. Indirizzo ? Londra, 145-157 St John Street, lo stesso della sede operativa di E-buy4you.
Sullo stesso server la “Business Center Panama” mantiene altri siti come “cartellaesattoriale.com” in cui compare anche un nome e una mail di riferimento, quella del signor Marco Barsallo. Se lo cercate su Google lo trovate qui. Come suo datore di lavoro figura la società “Studio Legale Italia s.a” di cui è titolare il terzo soggetto che possiede i siti “vicini” a “E-buy4you” e “Business Center Panama” ovvero Mirko Bortolotti emigrato a Panama qualche anno fa in modo un po’ rocambolesco. Controllando il profilo su Facebook o il sito personale (http://www.mirkobortolotti.com/) si può notare la straordinaria somiglianza con il suo dipendente Marco Barsallo
Su corriere il 21 gennaio viene pubblicata una lettera del legale della e-buy4you
in risposta alla sua richiesta sono ad inviarle la presente per nome e conto della società E-buy4you Europe Limited presso la quale sono in carico dell’ufficio affari legali. Vi sono molte imprecisioni nell’articolo da lei scritto, per altro redatto solo sulla base di una segnalazione di un lettore e per il quale lo scrivente non è nemmeno stato contattato via email. Prima di ogni cosa E-buy4you Europe Limited non si è mai presentata quale rivenditore ufficiale di Amazon ed è spedificato nel disclaimer del sito e più volte ripetuto che la nostra attività si limita al personal shopping, acquistando per nome e conto del cliente l’oggetto scelto dallo stesso.Per quanto riguarda il cliente che vi ha effettuato la segnalazione, è evidente che se avesse fatto richiesta come altri, utilizzando i canali messi a disposizione dalla società scrivente, avrebbe già da tempo ottenuto il rimborso. A questa pagina raggiungibile dal link http://www.kindle-italia.com/news.php sono specificate le condizioni e modalità semplificate per la richiesta di rimborso di ordini inevasi. Per altro nelle condizioni generali di vendita sono specificate in termini chiari le modalità di acquisto e di eventuale rimborso o annullamento dell’ordine ed i tempi minimi di attesa per validare la richiesta di annullamento dell’ordine. Inerente l’attività di vendita, non vi è nulla di illegale e non viola nessuna normativa acquistare un oggetto per rivenderlo a terzi , attraverso un canale telematico sia questo un sito internet proprio o di aste on line. Si veda quanti venditori propongono kindle in vendita sui più conosciuti siti di aste on line e della cui attività non si grida all’illegalità.
Il servizio clienti via chat è disponibile negli orari di normale lavoro (Dal Lunedi al Venerdì dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30). Per scelta di politica aziendale, il supporto telefonico non è fornito ai clienti e le numerazioni dei nostri uffici sono esclusivamente ai fini amministrativi di gestione societaria. Concludendo, stiamo facendo il possibile per ripristinare una situazione di consegna accettabile nei tempi e modi previsti dal nostro regolamento, e desidero ribadire nuovamente la ferma intenzione di E-buy4you Europe Limited di onorare tutti gli impegni presi con i clienti sia questi con l’evasione dell’ordine o con la gestione di una richiesta di rimborso.
Ribadisco nuovamente che la situazione è semplicemente dovuta ad un disservizio da parte del sistema logistico e approvvigionamenti di E-buy4you Europe Limited. Lascio una ultima ma doverosa precisazione, poichè i clienti sono molto rapidi nel segnalare il disservizio ma chi ha già ottenuto il rimborso o ha il suo kindle consegnato, le assicuro, non si preoccupa, salvo pochi casi e dopo molti solleciti, di renderlo pubblico. Notizie poco chiare da parte di pochi portano a rendere più difficile il nostro lavoro e la gestione dei ritardi. Confidando nella sua correttezza e nel diritto di replica, che consente la pubblicazione di questa risposta, le invio cordiali saluti e resto a sua disposizione per ogni altra sua richiesta.
da cui il corriere .it aggiorna il 21 -22 gennaio e partono le prime denunce
Si complica l’affare dei Kindle acquistati dal sito www.kindle-italia.com ma mai arrivati a destinazione. Dopo la denuncia da parte di un nostro lettore, A.T., ci è arrivata una lettera di richiesta di rettifica da parte di un rappresentante legale della società e-buy4you. «La situazione è semplicemente dovuta ad un disservizio da parte del sistema logistico e approvvigionamenti di e-buy4you Europe Limited» ci scrive Giovanni Ambarselli, responsabile del dipartimento servizio legale della società, che lamenta come l’articolo sarebbe redatto «solo sulla base di una segnalazione di un lettore e per il quale lo scrivente non è nemmeno stato contattato via email».
Bene: visto che dall’avvocato Ambarselli non vengono considerate valide le decine di lamentele sul web (su Facebook si è già formato un gruppo contro il sito «kindle-Italia») nel frattempo all’indirizzo della mia e-mail sono giunte altre 60 segnalazioni di lettori che con nome e cognome denunciano di essere incappati nella stessa disavventura di A.T. sintetizzabile in «Kindle pagato alla e-buy4you ma mai arrivato». In generale si tratta di ordini di acquisto fatti tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2009 a cui, come per A.T., sono seguite solo risposte incomplete e fumose. Non solo: sulla base di altre segnalazioni è emerso che lo stesso problema si sta verificando per il sito www.nookitalia.com, dove si vendono i lettori digitali Nook di Barnes & Noble. E chi c’è dietro la nookitalia.com?
Sorpresa: la e-buy4you. «Purtroppo anche a me (M.I., ndr) è capitata la stessa cosa del signor A.T. Ho ordinato (e prontamente pagato) un lettore Nook il 10/12 u.s. e da allora non ho ricevuto né l’oggetto e nemmeno il rimborso: il 22 dicembre infatti, chattando con il Servizio Clienti (la signora Sara), e non avendo ricevuto nulla, avevo annullato l’ordine. Da allora ci sono state altre chat con la suddetta Sara (l’unico modo di contattarli perché alle e-mail non rispondono) in cui mi viene sempre detto che il rimborso è in mano all’amministrazione e di pazientare. La settimana scorsa ho sporto denuncia alla Polizia Postale di Foggia e ieri l’ho comunicato alla signora Sara che, laconicamente, mi ha riposto “OK”. Che dire allora? Non credo ci siano molte possibilità di recuperare i soldi spesi ma trovo strano che il sito continui a funzionare trascinando altri ignari (e un po’ ingenui) acquirenti nella rete».
corriere.it riparte ancora il 25 gennaio
Sono ormai circa cento i lettori che, in seguito agli articoli sul sito www.kindle-italia.com e www.nookitalia.com, hanno denunciato in questi giorni al Corriere di non aver mai ricevuto né il Kindle della Amazon, né il Nook di Barnes & Noble, né tantomeno il rimborso dopo un regolare acquisto. Numeri che per l’avvocato della società e-Buy4you Europe Ltd, Giovanni Ambarselli, al quale avevamo già risposto una volta, sono «accettabili e gestibili per la società». Ci scrive infatti: «La società con i suoi portali di personal shopping gestisce un parco di circa 940 clienti, le lamentele raggiungono una percentuale del 16%» (come avevo fatto la scorsa volta, vi posto la lettera del legale in cui è segnalata anche la procedura da seguire per il rimborso: clicca qui). Dunque avere oltre 150 persone che, dopo aver pagato centinaia di euro, non hanno ricevuto il prodotto acquistato e nemmeno i soldi indietro rientra nella normalità per il gruppo e-Buy4you Europe, società che sembra in realtà gestita da italiani di San Marino (diversi lettori hanno scritto di aver bonificato la cifra dovuta per il prodotto a tal Antonio Gentile, residente in Toscana) anche se risulta una sede legale nella periferia di Londra.Su quest’ultimo punto uno dei lettori si è trasformato in un giovane Sherlock Holmes sul web: «Le scrivo — ci dice A.G. — solo per segnalarle una curiosità. Ho inserito l’indirizzo presente nella relativa replica del Responsabile Dipartimento Servizio Legale della E-BUY4YOU EUROPE LTD – 311 SHOREHAM STREET, SHEFFIELD, S2 4FA, ENGLAND – su Google e ho cercato la mappa con la funzione street view per vedere la sede legale dell’azienda. Non so in che data sia stata fatta la foto e non so quanto possa valere, comunque al 311 di Shoreham street di Shieffield non c’è traccia dell’azienda. Non solo. Sull’insegna compare la scritta www.accounting-on-line.com e nel loro sito, nella pagina www.accounting-on-line.com, compare l’indirizzo in questione. Sarebbe interessante riuscire ad andare più a fondo». Certo, questo non vuol dire molto. Non è una prova. Ma ha ragione A.G.: sarebbe interessante saperne di più.
Nel frattempo per tentare di uscire da questa situazione abbiamo chiesto a Paolo Landi, segretario dell’Adiconsum, cosa possano fare i nostri lettori per sbloccare la loro situazione: «Il primo consiglio è di segnalare la situazione al Nucleo Speciale Frodi Telematiche guidato dal colonnello della Guardia di Finanza, Umberto Rapetto, per avviare i controlli sulle operazioni dei siti della società (molti lettori mi hanno scritto di aver già sporto denuncia presso la Polizia Postale, ndr). Purtroppo Internet è la nuova frontiera delle truffe, prima si andava porta a porta ora si procede con dei siti». E la class action? «Lasci perdere: per come è stata scritta la legge sulla class action all’italiana – segnala Landi – è molto complicata da utilizzare: occorrono identità di contratto, di danno subito e tutto va dimostrato. Io consiglio di fare delle cause collettive che già sono previste dal codice di procedura civile».
Il 27 gennaio i siti in questione vanno tutti in manutenzione e corriere. it scrive
Un primo risultato è in ogni caso raggiunto: nuovi malcapitati non si aggiungeranno agli oltre 100 lettori che ci hanno scritto di attendere ormai da mesi lettori di libri digitali regolarmente pagati ma bloccati (secondo confuse comunicazioni che vengono date a intermittenza) in dogane sparse per l’Europa — generalmente quella di Francoforte — senza che questo abbia aperto le porte a dei rimborsi, almeno nei casi denunciati.Adesso sul sito www.nookitalia.com compare la scritta «manutenzione in corso» mentre www.nookitalia.com non si riesce ad aprire. È uno di quei casi in cui ci sembra di poter nutrire il legittimo sospetto che le denunce dei lettori insieme agli articoli del Corriere.it abbiano smosso qualcosa. Rimane però il problema principale: come far riavere a tutti almeno — e sottolineiamo almeno, perché oltre al danno individuale da stress c’è un danno causato a tutto il comparto dell’e-commerce serio — il rimborso della spesa sostenuta ormai da mesi? Dicevamo il citizen journalism: molto lettori si sono messi alla caccia sul web, segnalandomi informazioni importanti. F.C. ci scrive: «Ho fatto un giro sul sito della www.accounting-on-line.com (la società che compariva su Google Street all’indirizzo della sede legale della E-buy4you.com, ndr) e pare di capire che con 40 sterline ti creano, in 4 ore, una società inglese registrata e domiciliata presso i loro uffici. Attività perfettamente legale e perfettamente adatta a coprire le tracce dei truffatori!». Anche se, aggiungo io, non possiamo ancora sapere se siamo di fronte a una truffa (dirlo è competenza dei giudici dopo una denuncia alle autorità).
Di certo siamo di fronte a un colossale disservizio che speriamo ancora di poter sistemare. Ma andiamo avanti. «Mi sono incuriosito alla cosa — mi scrive M.R. — perché vivo in Gran Bretagna e ho letto più volte di casi del genere qui con nomi di compagnie che non esistono e truffe varie online. Ho dato un’occhiata alle immagini del negozio all’indirizzo di Sheffield riportato da Kindle-Italia e appare chiaro come non esista niente del genere. Inoltre quella zona è una zona povera e disastrata sul retro dello stadio dello Sheffield United in una zona tra le più povere e depresse dell’Inghilterra e non a Nord di Londra come erroneamente detto nel vostro articolo (scusate!, ndr), per cui è molto improbabile che un’azienda di scala europea abbia sede in tale luogo. Tra l’altro oltre alla www.accounting-on-line.com, se si fa una breve ricerca in Google UK si vede come allo stesso indirizzo corrispondano almeno 4 altre società diverse, alcune esistenti al momento, altre non più. Da tutto questo si deduce che probabilmente qualcuno sia solito “affittare” quell’indirizzo per creare una società fittizia (si veda la London Gazette dove la E-Buy4You Europe Ltd risulta registrata in dicembre www.london-gazette.co.uk/issues/822345/supplements/19/page.pdf) che darebbe una certa “rispettabilità” sul mercato italiano (siamo allocchi ma anche sempre esterofili), o semplicemente per creare più difficoltà a tracciare i responsabili […]. Altra osservazione: é curioso come il cognome di chi firma la risposta dell’azienda ovvero Ambarselli non abbia neanche un match in Google». Tra i nostri lettori c’è anche chi sospetta — addirittura — che Ambarselli, come dire… non esista.
Lorenzo C riparte il 29 gennaio e aggiunge una serie di incredibili coincidenze
Mentre procede a piccoli passi l’inchiesta del Corriere e i siti kindle-italia.com e nookitalia.com sono offline in manutenzione straordinaria da 3 giorni (probabilmente per migrare verso altri server), anche da queste parti qualcosa si muove. Anzi direi che siamo già alle carte bollate, o quasi.
Dopo il post di venerdì scorso (meglio leggerlo per capire le righe che seguono) il profilo su viadeo.com di Marco Barsallo è stato modificato. E’ sparita la foto. Ne potete trovare ancora traccia (non so ancora per quanto) nella cache di Google. Quella foto come abbiamo visto è straordinariamente simile, per pura coincidenza, con quella del profilo Facebook di Mirko Bortolotti titolare della “Studio Legale Italia sa”.
Proprio Mirko Bortolotti oggi ha richiesto all’hosting provider di questo sito la rimozione di tutti i contenuti che lo riguardano: nome, foto, perfino i link. Signor Bortolotti la voglio rassicurare: non ce l’ho con lei. A me piuttosto interessa Marco Barsallo. Ha presente ? E’ solo che tutta questa faccenda è figlia di una interminabile serie di coincidenze, che forse è bene elencare: kindle-italia.com e nookitalia.com di E-BUY4YOU sono ospitati sullo stesso server dove sono ospitati alcuni siti registrati a nome Marco Barsallo e Mirko Bortolotti.
Marco Barsallo nella registrazione di un sito indica come indirizzo “Londra, 145-157 St John Street” che è lo stesso indirizzo indicato come sede operativa dalla E-BUY4YOU sul suo sito. Marco Barsallo ha un profilo su Viadeo dove dichiara di lavorare per la “Studio Legale Italia sa” e dove mette una foto che è uguale a quella che Mirko Bortolotti pubblica sul suo profilo Facebook. Antonio Gentile è il nome citato da diverse fonti come destinatario dei bonifici degli acquisti fatti su kindle-italia.com. Antonio Gentile è il nome che compare in un faccenda di biglietti (pare mai arrivati) per un concerto dei Simply Red a Milano. In quella faccenda, come si può verificare qui, partendo da un numero di telefono si arriva ad un sito. Il sito è lavorareincostabrava.com che, per pura coincidenza, è registrato a Marco Barsallo. Giovanni Ambarselli è il nome dell’avvocato dell’ufficio legale di E-BUY4YOU. Manda alcune mail al Corriere e pubblica alcuni pdf. Mirko Bortolotti oggi, nel chiedere la rimozione dell’articolo che lo riguarda, ha mandato una mail. Ha allegato anche un file pdf.
Qui sotto trovate le immagini di confronto tra i metadati contenuti nei due pdf:Mirko Bertolotti e Giovanni Ambarselli utilizzano per creare file pdf, lo stesso software, nella stessa versione (datata) ed in entrambi casi indicano come autore “Owner”.
Ai posteri (togati) l’ardua sentenza.
Sono interessanti soprattutto i commenti al mio post. In uno di questi rispose un certo “Kindle-Italia” (forse proprio loro?) abbastanza arrabbiato, evidentemente, nel vedere crescere questo caos intorno al loro sito e un altro di “San Marino Management SRL” che vi invito ad andare a leggere: http://bit.ly/3DlyaO
Ciao….sono stato ingaggiato per trovarlo da persone truffate..Mirko Bortolotti fuggito a Panama svolge l'attività di falso avvocato, laureato in una Università online negli USA dichiarata dalla FBI "non riconosciuta". Ha creato diverse società a Panama (puoi vedere nel sito a Panama delle Società Registrate) e fino a 6 mesi aveva attivato un sito http://www.identificationconsulting.com, dove spacciandosi per un certo Alberto "autorizzato" vendeva passaporti e documenti falsi. In realtà incastrava le vittime e poi spariv, soprattutto povera gente che aveva bisogno di una cittadinanza europea. Ora incastra italiani incauti che vanno a Panama per investimenti. presto su internet troverai i dettagli della nostra investigazione.
Puoi trovarlo anche nel sito http://www.mirkobortolotti.com