Via Il Giornale
Il giudice di Torino dà ragione ai sindacati: non è corretto che 360 lavoratori lascino Intesa Sanpaolo a causa della cessione di Banca Depositaria alla società statunitense di servizi finanziari State Street Corporation. Il comportamento della banca è antisindacale e i lavoratori potranno ora impugnare, anche in modo collettivo, il trasferimento e chiedere di rientrare nel gruppo guidato da Corrado Passera, come peraltro garantito da una clausola contrattuale che è stata alla base della causa intentata dai sindacati. Intesa Sanpaolo ha replicato chiarendo che «le operazioni volte alla cessione delle attività di Banca Depositaria proseguono in piena coerenza con i programmi e i piani previsti». In altri termini, fuori dai comunicati ufficiali, si può dire che l’operazione di cessione andrà comunque in porto. Ma da domani si aprirà una trattativa con i sindacati per raggiungere un accordo condiviso.
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Patrizio Ferrari, segretario responsabile della Uilca Intesa Sanpaolo, auspica che «quanto avvenuto sia motivo di profonda riflessione da parte dell’azienda rispetto alle logiche chiuse e restrittive con cui interpreta le relazioni sindacali nel gruppo». «La decisione del giudice è molto importante perchè afferma la validità e l’efficacia dell’accordo sottoscritto il 23 marzo dai sindacati e ribadisce la portata precettiva di quell’intesa», commenta Paolo Berti, legale della Fabi.