Said, Anca, Asnaa, Jetmir, Russel, Fei Li, Robert. Sono loro i nuovi «mezzibusti» della Torino multietnica. Ragazzi fra i diciannove e i venticinque anni, da Marocco, Egitto, Romania, Albania, Cina, Filippine, Perù, che per la prima volta si mettono davanti a una telecamera per realizzare una serie di notiziari rivolti agli stranieri. Il progetto, realizzato dal Comune con il servizio civile volontario per giovani immigrati, prevede sette notiziari in sette lingue diverse una volta alla settimana. Arabo, cinese, albanese, romeno, filippino, spagnolo, per raggiungere il più vasto numero possibile di spettatori stranieri.
«Cerchiamo di dare informazioni che possano essere d’aiuto alla popolazione non italiana – spiega Asnaa, marocchina, 22 anni, in un italiano perfetto – Parliamo delle novità sulla legislazione relativa all’immigrazione, di questioni burocratiche, ma anche di feste, appuntamenti, iniziative che possano coinvolgere gli stranieri ed aiutarli anche ad integrarsi in città». Non un vero e proprio telegiornale cittadino quindi. Poca cronaca ma molta informazione di servizio, quella che spesso non riesce a raggiungere gli immigrati a causa di una barriera, a volte insormontabile, che si chiama lingua. L’iniziativa, partita a dicembre, sembra già riscontrare un buon successo di pubblico, anche se, a detta dei ragazzi, manca ancora qualcosa perché questi notiziari possano diventare «di massa». «Per ora i video si possono vedere solo sul canale Youtube della Città di Torino,