Quattro milioni e mezzo – per l’esattezza 4.413.540,1 euro – il conto che la procura presenta a Soria & Soria, i fratelloni caduti dalle stelle alle stalle. Quelli che ai tempi spensierati del Grinzane pigiavano l’uva con attori e letterati di fama per celebrare l’epicureismo in salsa. Giuliano, il patron del Premio, ha la parte del principe delle distrazioni, malversazioni e truffe (aggravate) ad enti pubblici (Regione e ministeri). Oltre 4 i milioni contestati solo a lui per aver dirottato fondi pubblici su attività diverse da quelle finanziate. O, peggio, sugli arredi delle sue abitazioni private di Torino e Parigi. O ancora peggio, servitigli per acquistare come proprietà personale l’appartamento più ampio (500 metri quadri) del palazzo di via Montebello 21 attingendo (800 mila euro) dai finanziamenti per trovare casa non a lui ma al Grinzane. Un gioco delle tre carte, neanche complicato, scoperto e crollato addosso a Soria I, con tutto il castello di seduzioni intellettuali tenacemente costruito in tanti anni, quando un suo collaboratore domestico l’ha denunciato per molestie sessuali.
Hemrajsing Dabeedin, dalle Mauritius a Torino senza permesso di soggiorno e, come tale, ricattabile e sfruttato a dovere. Ricordate? Quello del «negro puzzi, non fai la doccia animale, schiavo», quando dagli insulti razzisti il Professore non passava alle maniere pesanti, tipo «stasera ti inc…». Quello costretto a mangiare cibi scaduti da oltre un anno e appositamente conservati nel congelatore di casa. Quello che, impegnato nei servizi domestici, subiva dal patron in versione satiro carezze alle natiche e «strizzatine» di genitali. Per i pm Gabriella Viglione, Stefano Demontis e e Valerio Longi le mani di Giuliano Soria sono «scivolate» nella violenza sessuale.
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