La Silicon Valley dei capi da corsa per la F1 è a Torino, dove operano alcune delle più importanti aziende del settore: Puma, Sabelt e Sparco.
A poca distanza dallo storico stabilimento del Lingotto, la Casa tedesca che ha per simbolo il feroce felino sforna oltre 3.500 tute all’anno. Non soltanto Ferrari, ma anche Toro Rosso e Renault e diverse altre squadre. È qui che si servono Alonso e tutti i colleghi. La tuta dello spagnolo, già stata vista in autunno, è pronta per essere spedita a Maranello. Un indumento curato nei minimi particolari. Il tessuto in fibra di aramidico (nomex), composto di tre strati deve resistere per 10 secondi alla fiamma diretta e deve autoestinguersi in due secondi. Sembrano tempi brevissimi, ma bastano per salvare una vita.Una delle sfide maggiori riguarda il peso: più la tuta è leggera, più offre vantaggi. Quella di Massa che in passato arrivava a 1250 grammi, è stata portata a 950, un autentico record. Persino i ricami sono stati sostituiti da scritte stampate per risparmiare qualche grammo. Il costo diretto per produrre una tuta per la F1 è di circa 2500 euro e un pilota può anche utilizzarne 60 nel corso di una stagione. Per realizzare una tuta ci vogliono da 3 a cinque ore di lavoro, effettuato da operai specializzati. Quella di Fisichella, dopo l’annuncio alle nove del mattino del suo ingaggio come sostituto di Massa, alle 17 era già stata inviata a Maranello.