Sondata la posizione tutto sommato neutrale di Bankitalia – che pur non stravedendo per la governance duale ha imposto che nel prossimo Consiglio di gestione siedano esclusivamente banchieri e manager – Benessia ha tirato fuori dal cilindro due candidati alla successione: Alfonso Iozzo, ex amministratore di Sanpaolo Imi e già presidente (di nomina prodiana) della Cassa Depositi e Prestiti, e Domenico Siniscalco, economista torinese, attualmente vicepresidente di Morgan Stanley International. Ed è proprio sull’ex direttore generale del Tesoro e per un annetto (dal luglio 2004 al dicembre 2005) ministro all’Economia del governo Berlusconi, che si concentrano ora tutte le manovre. Siniscalco, a quanto risulta a lo spiffero, è stato contattato già prima della pausa natalizia e, sebbene con la cautela di prammatica, non ha mostrato preclusioni, riservandosi di sciogliere la riserva appena la situazione delle forze in campo si faccia un tantino più chiara. Come dire: non è intenzionato a nessuno scontro al buio, tantomeno contro Salza che pure annovera tra i suoi antichi estimatori.