Giacomo Dotta su Webnews
L’ossessione per la velocità ci fa troppo spesso perdere l’orizzonte e raramente riusciamo ad apprezzare il valore della durata. Durata e velocità, infatti, sembrano cose antitetiche e la bontà dei ritmi della prima sembrano affossare in ogni modo le virtù della seconda.
E’ questa, dunque, l’occasione buona per rendere omaggio ad un simbolo unico ed incredibile della durata: “Tutto il calcio minuto per minuto“.
La trasmissione nacque ufficialmente il 10 Gennaio 1960, quando per la prima volta la radio divenne la tecnologia con cui gli appassionati di calcio avrebbero potuto seguire da vicino il pallone. La storia ha poi portato ai calciofili il 90° Minuto, Tele+, Sky e via dicendo, ma le voci magiche di “Tutto il calcio minuto per minuto” a 50 anni di distanza sono ancora vive e forti.
Ogni appassionato di pallone ha nel proprio cuore uno “scusate intervengo da Milano” di Sandro Ciotti o quei secondi infiniti che intercorrono tra l’apertura di un collegamento e la segnalazione di un gol. Nemmeno la tv ha spazzato via il rito delle telecronache su Radio Rai e nemmeno la Rete ha saputo creare un valore nazionalpopolare come quello della storica trasmissione.Dopo 50 anni, Tutto il calcio minuto per minuto è ancora pesantemente attuale, pieno di fascino come quello della prima volta, quel 10 Gennaio 1960, quando una leggenda stava per iniziare. Il mainstream ha portato fino agli anni ‘10 del nuovo millennio una pietra miliare del proprio essere ed anche in quest’epoca “social” e frammentata i 90 minuti in FM sono qualcosa di unico, emozionante ed insostituibile. Venne la radio, venne il walkman, venne il telefonino, ma ogni volta che i canali radio erano a disposizione ecco aprirsi la finestra di Radio RAI: auricolari alla mano, frequenza sintonizzata, le trombe della sigla ad aprire il sipario: “A taste of honey”.