Ci si muove per la libertà di rete in Italia

Via Enzo di Frenna Piace la mia  idea di usare il corpo fermo e in silenzio, come risposta al golpe digitale pensato dal Governo piduista per imbavagliare la Internet italiana. Ieri ne parlava Repubblica on line qui. Con Alessandro Gilioli, Pippo Civati, l’avvocato Guido Scorza e Luisa Capelli (Meltemi editore) ci stiamo coordinando per una … Leggi tutto

Finalmente il bike sharing a Torino

Parte finalmente il bike sharing torinese. Il servizio partirà ufficialmente il 5 giugno del 2010 con 1200 biciclette e 116 stazioni e orbiterà intorno al portale www.tobike.it. Abbonarsi a ToBike permetterà di prelevare una bicicletta pubblica nelle diverse stazioni presenti in città. Sono previste diverse formule di abbonamento – annuale da 20 euro, settimanale da … Leggi tutto

Regione Piemonte per i lavoratori ex Eutelia

Via Futura Prima di Natale la Regione Piemonte scenderà in campo a sostegno dei lavoratori rimasti senza salario in seguito alla crisi. Lo prevede un ordine del giorno presentato dal segretario regionale dei Comunisti italiani Vincenzo Chieppa, sottoscritto da tutti i gruppi politici e approvato all’unanimità. Il testo prevede un accordo con le banche per … Leggi tutto

Un nuovo pasticcio per il Grinzane

Via La Stampa.it

Nella giornata trionfale del Salone del libro si materializza ancora il fantasma del Grinzane Cavour. C’è stata la seconda asta dei beni dell’associazione, che per la seconda volta sono andati alla Fondazione Lattes; ma il grande rivale, Gianni Aringoli, patron del premio Capalbio, minaccia ricorsi, dopo aver mancato in modo clamoroso e anche un po’ rocambolesco l’appuntamento con il liquidatore. Il Salone ha avuto il tempo di presentare l’edizione 2010 (Paese ospite l’India) oltre ai risultati clamorosi di una ricerca sul suo ritorno economico, e subito il pendolo della giornata si è spostato dal notaio Giovanna Ioli. Si doveva assegnare al miglior offerente ciò che è rimasto del Grinzane: la biblioteca, l’archivio, un immobile ma non i marchi, perché requisiti dal tribunale che giudica i fratelli Soria, e l’esito pareva scontato.

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Il Cubo Vision di Telecom sarà una killer application ?

Telecom Italia ha presentato ieri a Milano il nuovo Cubovision. Un’idea intelligente che vuole avvicinare alla rete quelli che la rete non conoscono e quindi non utilizzano, passando attraverso il vecchio media Tv,  e gli smanettoni o i tecnofili che cercano un nuovo giocattolone per placare la loro fame di nuovi media digitali.

Il Cubo è concettualmente un set top box multifunzione con definizione HD. Bernabè lo definisce con una tassonomia americana una Over the top TV. Cubo è pieno di connessioni e di funzioni. Ha ethernet, wifi e Bluetooth per andare a prendere in rete e altrove tutti i media che servono. Ha porte USB e SD per collegarsi a chiavette dati, hard disk esterni o schede contenenti immagini o video. Ha connessioni video compositi e HDMI per attaccarsi alle televisioni casalinghe o a aziendali.

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Noi stiamo sempre di più con gli eretici digitali per la libertà in rete

La siuazione della libertà di internet in Italia si va incubendo, noi nel caso stiamo preparando souvenir torinesi per difendere l’espressione in rete.
La parola agli eretici digitali Massimo Russo e Vittorio Zambardino.

Bisogna dirlo con chiarezza: con questi propositi l’Italia si candida a raggiungere il lotto degli Ahmadinejad e dei Castro in fatto di politica della rete. Come  ha detto Casini, le leggi sulla responsabilità personale già esistono e  in una democrazia liberale non verrebbe in mente a nessuno di mettere le mani – in modo preventivo – sulla libertà di espressione delle persone. Anche se non escludiamo che, nel delirio generalizzato di questi anni, possa capitare ad altri governanti democratici. Ma la strada è quella: si toglie alle persone uno strumento di espressione libera a priori, in nome di un “lato oscuro” della rete che viene enfatizzato, equivocato e di cui si ignora la grave responsabilità del potere nella sua nascita. Perché è vero che in altri paesi gli utenti internet sono più pacati. Ma è altrettanto vero che i loro  governanti (e alcuni oppositori) tedeschi o francesi non si sono mai promessi “palle a 300 lire l’una”, non hanno mai invitato  a buttare a mare o torturare gli immigrati, non hanno mai detto di voler strozzare con le loro mani gli autori di una fiction televisiva. La rete, in fondo, da questo punto di vista non è che un ventilatore che rispara in giro il fango che hai buttato dentro.

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Innovation Cafè

Next Open Innovation in collaborazione con Codice Internet presenta Innovation Cafè ,uno spazio di informazione e condivisione interamente dedicato alle opinioni degli Innovatori italiani sia di chi crea che di che racconta ogni giorno l’Innovazione, aperto al contributo di tutti quanti vorranno partecipare. Ogni settimana verranno pubblicate le testimonianze dirette di chi vive l’Innovazione per … Leggi tutto

10, 100, 1000 souvenir della Mole Antonelliana

La paura che il mondo della rete si pone è di tipo politico, etico e sociale, ma praticamente risolvibile in poco tempo utlizzando server dove la giuristizione birmano – italiana non abbia effetto. Ma i timori e le paure che si cerchi davvero di imbavagliare la rete italiana. Via l’Unità Con buona probabilità al prossimo … Leggi tutto