Geografie alternative

Via Repubblica Open Street Map, una fondazione no profit britannica con oltre 200 mila associati in tutto il mondo, si propone esattamente questo obiettivo: rendere anche le mappe un bene collettivo, frutto della collaborazione dal basso. “Che le carte fossero un fondamentale strumento di potere lo sapevano anche gli antichi romani, che disegnavano le proporzioni … Leggi tutto

Buon decimo compleanno I3P

Dieci anni di imprese: la storia di domani è il titolo dell’evento per la celebrazione dei 10 anni di vita di I3P – l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, uno dei più importanti incubatori universitari italiani ed europei. L’incubatore accoglie start up ad elevato potenziale di crescita, fondate sia da ricercatori accademici sia … Leggi tutto

Obituary: Paul Samuelson

E’ morto a 92 anni l’economista Paul Samuelson, Nobel per l’Economia, scienza che ha saputo insegnare e trasformare nella sua carriera.

Folle ferisce Berlusconi o lo aggredisce o lo colpisce

Rassegna stampa mattutina incompleta Corriere: Berlusconi ferito in piazza: ‘Troppo odio’ Repubblica: Berlusconi aggredito a Milano La Stampa: aggressione a Berlusconi Il giornale: Violenza costituzionale (premio mr. fantasy) Messaggero: Berlusconi colpito al volto Leggo: folle ferisce Berlusconi City: Berlusconi colpito al viso dopo un comizio. Fermato l’aggressore Metro: Folle ferisce Berlusconi

La morte dei contenuti fatti “a mano” e il successo del “fast food content”

Via Techcrunch

But as one of the innovators in the last go round, I think there’s a much bigger problem lurking on the horizon than a bunch of blogs and aggregators disrupting old media business models that needed disrupting anyway. The rise of fast food content is upon us, and it’s going to get ugly.

Old media frets over blogs and aggregators that summarize content and link back to the original source. They can’t make a business in that world, they say, so they run the other way and try to find a way to protect and charge for content.

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Il corpo del premier e altre cose

Era un tranquillo e freddo pomeriggio invernale quando il gesto sconsiderato di Massimo Tartaglia ha cambiato il percorso della giornata. Un souvenir lanciato con la violenza e la mira di un centroboa della pallanuoto ad un passo da Berlusconi ha fatto esplodere tensioni e dichiarazioni. Certo che il fatto che l’oggetto contundente fosse una riproduzione … Leggi tutto

Google Phone a uso interno o no

Techrunch trova tracce in rete del vero Google phone

Last night, we started seeing some Tweets from Google employees and others about a new Android-powered Google phone that was apparently handed out at an “all hands” meeting. Now Google is confirming that it is indeed “dogfood” testing a new Android device with employees around the world.

But this isn’t just another Android phone. Very trustworthy sources who have seen the phone say that it is the Google Phone we first wrote about last month (despite the uninformed saying we were dreaming). It will be branded Google and sold by Google as an unlocked phone, which could change everything. As we wrote in our original post:

Google is building their own branded phone that they’ll sell directly and through retailers. They were long planning to have the phone be available by the holidays, but it has now slipped to early 2010. The phone will be produced by a major phone manufacturer but will only have Google branding (Microsoft did the same thing with their first Zunes, which were built by Toshiba).

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I problemi di una squadra di calcio sbagliata

Maurizio Crosetti Via Repubblica

Sono riusciti a trasformare la Juventus in una cosa qualunque, anzi in una ben piccola cosa, e ci hanno messo soltanto tre anni. Non era facile. Ma quello che è successo nelle ultime settimane, e soprattutto nella tremenda partita contro il Bayern, supera ogni passato fallimento, nefandezze di Calciopoli a parte. Tanto che la Torino bianconera si sta chiedendo se non sia un problema di inadeguatezza. L´ha detto anche il povero Ferrara: «Siamo responsabili tutti». Verissimo, ma qualcuno di più.

«Non sia amico dei giocatori e non ascolti nessuno», gli aveva consigliato Tardelli. «Alla Juve, Ciro è l´unico che capisca di calcio». Eppure, più che una squadra, questo sembra un gruppo di persone tenute insieme dal caso. Gente sopravvalutata (Melo), in declino (Cannavaro, Grosso, Del Piero, Legrottaglie, Trezeguet), spaesata (Diego), anarchica (Camoranesi), inadatta (Poulsen, Grygera), acerba (Caceres, che perlomeno lotta), scomparsa (Amauri), fragile (Giovinco), inguardabile (Tiago). Non si può sperare sempre in Buffon, Chiellini e Marchisio, l´unico giovane campione per il futuro. L´unico. Perché la Juventus 2010-2011 è già una squadra da rifare.

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Giornalismo non è sinonimo di giornali

Chris Ahearn  President, Media at Thomson Reuters.

First, journalism is not synonymous with newspapers and today the discussion has focused too much on newspapers alone. Second, journalism will do more than survive the Internet Age, it will thrive. It will thrive as creators and publishers embrace the collaborative power of new technologies, retool production and distribution strategies and we stop trying to do everything ourselves.

I agree with Mr. Murdoch that the bold will survive and the timid will fail. However, the newfangled aggregators/curators and the dominant search engines are certainly not the enemy of journalism. Nor are they the salvation. They do not always refrain from doing evil in their pursuit of profit and audience. And they do fail to “do unto others” at times -– some do steal and use complete or near-complete copies of our and other work and use ad networks such as AdSense to unlawfully monetize without sharing.

That said, most are a constructive and competitive part of the news ecosystem, I welcome them and I continue to believe and support the link economy.

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