L’americano medio consuma 34 gigabyte di informazioni al giorno: il 350% in più rispetto a trent’anni fa. Il curioso conteggio è stato fatto da alcuni ricercatori di un ateneo californiano, secondo cui i cittadini degli Stati Uniti sono a contatto quotidiano circa 100 mila parole tra giornali, programmi televisivi e Internet.
Un interessante riferimento per fare un paragone: il romanzo “Guerra e Pace” di Tolstoi contiene circa 460 mila parole. La maggior parte delle informazioni, comunque, non viene acquisita leggendo libri, ma soprattutto attraverso la televisione, il cui consumo medio giornaliero è di 5 ore al giorno. Al secondo posto c’è la radio, alla quale gli americani dedicano mediamente 2,2 ore al giorno. In terza posizione si piazza il computer, usato poco meno di due ore ogni giorno. Si gioca ai videogames per circa un’ora e, all’ultimo posto, con 36 minuti, troviamo la lettura.
Insomma, più schermi elettronici e meno pagine di libri? Forse sì, ma “se si considera il tempo che la gente passa su Internet, si può dire che leggiamo più di ogni altra epoca”, sostiene Roger Bohn, un professore di tecnologia che è tra gli autori della ricerca – “How Much Information? 2009 Report on American Consumers” – della University of California, sponsorizzata tra gli altri da At&T, Cisco Systems, IBM, Intel, Oracle e Seagate Technology.
Lo scambio di informazioni avviene spesso in maniera simultanea: si parla al telefono e si controllano le email, si chatta mentre si guarda la tv. Per i ricercatori dell’ateneo, con sede a San Diego, l’aumento del consumo è costante e cresce ad un ritmo del 6% annuo. L’aumento maggiore è stato registrato dai videogame, che in passato non erano stati inseriti in conteggi simile. “Il gioco ha visto il salto maggiore nel numero di byte che consumiamo”, ha detto il professor Bohn.