Agile non deve morire

Il documento presentato dai lavoratori di Agile all’audizione in Comune di Torino
Per approfondimenti: il sito Eulav.net e il Dossier Agile, un caso di imprenditoria all’italiana

Nel dossier che abbiamo consegnato alla segreteria della Commissione c’è tutta la storia di Agile, un storia che viene da lontano, una storia di persone ex Olivetti, ex Getronics, ex Bull, ex Eunics, ex Noicom, ex Edisontel, ex Eutelia…. Storie differenti che stanno approdando tutte alla stessa drammatica conclusione…

Una storia di persone, che con il loro lavoro, con la loro professionalità, ha contribuito allo sviluppo del nostro Paese, facendo ‘crescere’ Istituti Bancari, piccole e grandi Imprese, Uffici Pubblici e Privati, Enti Locali e Governo Centrale. E’, però, una storia già vista, una storia che si ripete troppo spesso….

Il 20 Dicembre 2003, la ICS cede i lavoratori e gli asset produttivi alla OLIIT di Luigi Luppi….Dopo solo tre mesi Luppi comincia a non pagare più gli stipendi (da Marzo a Giugno), il 2 Luglio la cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale dà un minimo di reddito ai lavoratori.

Il 16 Giugno 2009, Eutelia cede i lavoratori e gli asset del ramo IT (confluiti in una società del gruppo chiamata Agile Srl), ad un gruppo chiamato Omega SpA. Dopo solo due mesi, Agile comincia a non pagare più gli stipendi…..

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La Cronologia del caso Agile

(Giugno 2003) Dalla fusione tra Plug-it e Edisontel nasce Eutelia.

(Settembre 2004) Aem Torino cede il 40,185% di Noicom a Eutelia.

(Maggio 2006) La multinazionale olandese Getronics, cede la sua filiale italiana, a Eutelia, per la simbolica cifra di 1 €. Nasce Eunics. Getronics Italia porta in dote diversi milioni di euro di TFR (non meno di 54 ml€) ed un significativo volume di commesse di circa 180 ml €.

(Dicembre 2006) Eutelia annuncia che la partecipata Eunics acquisisce il 100% di Bull Italia con 450 dipendenti. Bull Italia porta in dote contratti con clienti importanti (commesse per oltre 80 mln €), un capitale enorme in proprietà immobiliari tra cui quella sul sito di Pregnana Milanese ricadente sul territorio della futura EXPO di Milano e circa 7 milioni di euro per incentivazioni all’esodo a cui la società non ha voluto dar seguito.

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UGS: User Generated Software

Apple annuncia che l’Apple Store dispone di 100 mila programmi Apple today announced that developers have created over 100,000 apps for the revolutionary App Store, the largest applications store in the world. iPhone and iPod touch customers in 77 countries can choose from an incredible range of apps in 20 categories, including games, business, news, … Leggi tutto

Voyager e la cultura

Via Made in Italy di Marco Cattaneo Se qualcuno riesce a spiegarmi il nesso tra Voyager e la cultura, giuro che vado dal mio psichiatra, prendo il metadone e già tra due lunedì smetto di vedere Rai Due.

Più libri, più liberi a Roma dal 5 dicembre

Parte l’ottava edizione di Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria che si svolgerà al Palazzo dei Congressi di Roma dal 5 all’8 dicembre, organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE).

I dipendenti Agile ex Eutelia in audizione in Comune a Torino

I dipendenti Agile ex eutelia  saranno accolti in audizione sulla loro tragica situazione che ha portato a 1200 licenziamenti in Italia di cui 200 in Piemonte  presso la Sala Orologio del Comune di Torino, Piazza Palazzo di Città. Presenzieranno all’audizione  Il Vice Sindaco del Comune di Torino  Tom Dealessandri, i Componenti  della  terza Commissione Consiliare … Leggi tutto

E alla Fine GM non ha ceduto Opel

Il consiglio di amministrazione della General Motors ha deciso di mantenere il controllo della filiale europea Opel/Vauxhal cancellando ogni piano di vendita. La decisione di mantenere Opel da parte del consiglio di amministrazione di General Motors  è stata presa alla luce del miglioramento della situazione della stessa Gm ma anche a un contesto economico più … Leggi tutto

Caselle in caduta libera

Via Vittorio Bertola

Per chi se l’è perso, da ieri mattina l’aeroporto di Torino è bloccato dallo sciopero a oltranza degli operatori dell’handling – in parole povere, quelli che caricano e scaricano le valigie dagli aerei. A Caselle questo lavoro è svolto da due società, che in regime di (molto teorica) concorrenza si dividono gli appalti delle varie compagnie aeree; una è Aviapartner, belga e leader di mercato; l’altra è Sagat Handling, ossia l’aeroporto stesso, che come certamente saprete (almeno se leggete questo blog) è di proprietà a maggioranza degli enti locali con una consistente minoranza di Benetton, che di fatto ne detta le politiche di gestione.

Lo sciopero deriva dalla decisione di Aviapartner di licenziare 24 lavoratori, a fronte del continuo calo del traffico aereo e del fatto prossimo venturo, non ufficiale ma evidente, che, dopo la recente entrata di Air France in Alitalia, alla prima occasione l’appalto dei francesi verrà riunificato con quello degli italiani e passato dunque da Aviapartner a Sagat Handling. La decisione è stata annunciata ad agosto con decorrenza 2 novembre; da allora nessuno ha trovato una soluzione per ricollocare i lavoratori – anzi, a dire il vero, nessuno ci ha nemmeno provato; hanno tutti messo la testa sotto la sabbia – e così, all’ultimo giorno, è partito lo sciopero selvaggio, che ha coinvolto anche i colleghi dell’altra società (prima tutti, poi una parte); sciopero che continua tuttora.

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Croce fisso

Il fatto che la notizia del giorno di buona parte dei media italiani sia stata oggi la sentenza della Corte Europea sulla presenza del crocefisso nelle aule scolastiche italiane è un  segnale di molte cose.

  • L’Italia ha un sistema dell’informazione non laico che ama guardarsi l’ombelico
  • L’Italia non è un paese neanche lontanamente laico in molte sue strutture
  • I cristiani veri non hanno alcun interesse a vedere i crodifissi in aula e sperano umamente di vivere in un paese laico
  • Le perplessità dei politici italiani sulla sentenza della Corte hanno giustificazioni imbarazzanti

Via Corriere

«La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni». Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini in una nota annuncia che «il governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo». Se la Corte accoglierà il ricorso, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera (organo della Corte chiamato a pronunciarsi su un caso che solleva una grave questione relativa all’interpretazione o all’applicazione della Convenzione o dei Protocolli, oppure un’importante questione di carattere generale). Qualora invece il ricorso non dovesse essere accolto, la sentenza diverrà definitiva tra tre mesi, e allora spetterà al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa decidere, entro sei mesi, quali azioni il governo italiano deve prendere per non incorrere in ulteriori violazioni. Il Vaticano ha espresso «stupore e del rammarico» per una sentenza «miope e sbagliata». Netta la presa di posizione della Cei che boccia la sentenza parlando di «visione parziale e ideologica».

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