Sedici indagati per l´irruzione all´ex Eutelia. Erano le 5.20 dello scorso 11 novembre quando Samuele Landi, ex amministratore delegato della società Eutelia (azienda specializzata nell´alta tecnologia ceduta la scorsa estate al gruppo Agile-Omega) ha guidato un commando di quindici agenti privati per “liberare” la sede dell´azienda sulla Tiburtina, occupata da alcune settimane dai dipendenti senza stipendio da tre mesi e in protesta contro i 1.200 licenziamenti annunciati. Ora per quel blitz, sia l´imprenditore che i poliziotti privati sono tutti accusati di «sostituzione di persona» e di «esercizio arbitrario delle proprie ragioni».
Sull´episodio è stata avviata un´inchiesta dal procuratore capo Giovanni Ferrara e dal pm Fabio Santoni. Non sono stati invece contestati i reati di violenza privata e minacce. Per i magistrati l´assalto organizzato alla ditta fu dunque un atto illegale: il titolare della società avrebbe dovuto chiedere e attendere l´eventuale ausilio della forza pubblica e non provvedere direttamente e immediatamente allo sgombero dell´azienda assoldando gli uomini della sicurezza e facendo credere di essere poliziotti.
Quella notte, invece, una squadra di quindici uomini armata di piedi di porco aveva scardinato i cancelli della sede sulla Tiburtina. I dipendenti dell´azienda di servizi informatici, in occupazione da fine ottobre, in un primo momento avevano pensato di trovarsi davanti dei veri agenti. «Sono arrivati mentre stavamo dormendo – avevano raccontato i dipendenti della società – Urlavano, dicevano di essere della polizia. Poi ci hanno chiesto i documenti puntandoci in faccia le torce e minacciandoci». In realtà, però, i componenti della squadraccia appartenevano alla Berani Group, agenzia di sicurezza privata. A comandare la spedizione c´era appunto Samuele Landi, membro di spicco della famiglia proprietaria di Eutelia.
Un «uomo d´azione» come ha sempre vantato l´ex ad, soprannominato “Capitan Uncino”. L´imprenditore, presidente e comandante in capo dello Skydive sport center Tortuga di Arezzo, racconta anche di aver alle spalle 1.900 lanci col paracadute. Fino a pochi giorni fa, una foto sul suo blog lo ritraeva sorridente, con un coltello fra i denti, e un cappellino con teschio in testa. La sua ultima azione però è finita con una duplice accusa della procura, che ora valuterà se interrogarlo.
Mentre si cerca una soluzione con il Governo
E’ andata avanti anche oggi, a piazza Colonna a Roma, la protesta dei dipendenti della società Omega (ex Eutelia) che chiedono il pagamento degli stipendi arretrati e la sospensione della procedura di mobilità. La mobilitazione rimane anche dopo l’incontro tra le parti di giovedì sera, che ha riunito intorno a un tavolo il sottosegretario Gianni Letta per il governo, i sindacati e i rappresentanti della proprietà.
Fumata grigia L’esito dell’incontro è stato definito dai sindacati “una fumata grigia”. Da un lato, infatti, è stata giudicato un passo avanti nella vertenza l’impegno del governo; dall’altro, però, i sindacati hanno definito inaccettabile la bozza di piano industriale illustrata dal gruppo Omega.
Gli impegni del governo Il sottosegretario Letta ha spiegato i passi che farà il governo: un appello alla sezione fallimentare del tribunale di Roma perché valuti le istanze dei lavoratori ex Eutelia; un appello “a tutte le pubbliche amministrazioni che hanno contratti di fornitura in corso con il gruppo a rispettare e conservare le commesse, così da assicurare una prospettiva di continuità e sviluppo alla professionalità dei lavoratori”. Lo stesso appello è rivolto alle aziende private. Infine, l’invito alla proprietà perché siano pagati ai lavoratori tutti gli stipendi arretrati e sia sospesa la procedura per la mobilità.
Subito gli arretrati La proprietà si è impegnata sul pagamento degli stipendi, condizione minima posta dai sindacati per l’avvio di qualsiasi trattativa. La verifica si farà il 7 dicembre in un altro incontro già convocato a Palazzo Chigi, ma i lavoratori non sembrano ottimisti.
I dubbi del sindacato La proposta di commissariamento dei vertici aziendali rimane la prima opzione da parte dei sindacati, soprattutto alla luce conclusione del piano industriale lasciato intravvedere dal gruppo durante l’incontro: “Il piano industriale – dice la Fim-Cisl – ha mostrato che i fatturati realizzati sono inferiori al costo del personale e perciò il rilancio e l’intenzione dell’azienda per il prossimo triennio è per Agile-Eutelia di ridurre gli organici di circa l’80%”. Inoltre, aggiunge il sindacato, non c’è traccia di “investimenti, risorse finanziarie e patrimoniali”. Il giudizio finale della Fim parla di “inaccettabile solita seneggiata fatta solo di promesse”.
“Subito commissariamento” Per questo, anche secondo il segretario nazionale Fiom-Cgil, Giorgio Cremaschi “non ci solo strade diverse dal commissariamento”. Per la Uilm “finché non si vedono gli stipendi è difficile fare passi avanti. L’azienda è insolvente, non è in grado di gestire un piano industriale e malgrado le sollecitazioni rifiuta l’impegno a pagare le retribuzioni arretrate”. Dello stesso parere l’Ugl che trova “insoddisfacente il piano industriale”.
Lo stupore di Tremonti Lo stesso ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha parlato in tv ad “Annozero” dell’ipotesi di un commissariamento per la società. “Io credo che almeno su questo punto – ha detto il ministro – la posizione di Luigi Bersani sia uguale alla mia. Ho stupore per una cosa alla quale è difficile credere. E’ difficile pensare che una società quotata abbia messo in piedi questo casino qua”.