Lo scopo dichiarato della manifestazione è quello di far parlare i maggiorenti cittadini con “la gente”, magari sperando di renderceli un po’ più simpatici, ma partendo dall’idea, come scrive La Stampa, di “insegnare ai giovani come sfondare nel lavoro”. Ora, francamente è meglio non indagare su come molte di queste persone siano arrivate ad essere lì, se l’abbiano fatto per merito o per diritto di nascita, per raccomandazione, per favori di vario genere prestati a persone potenti. Mi spiace non essere a Torino in questi giorni, perché sarei andato a fare qualche domanda scomoda ad alcuni di loro, con il sospetto che mi avrebbero buttato fuori, perché, si sa, queste manifestazioni sono “write-only”: si parla di “dialogo” ma ciò che molti di loro in realtà intendono – specialmente i politici – è avere un palco per farsi promozione personale; e sospetto davvero che lo scopo non dichiarato della manifestazione sia quello di fare un po’ di pubblicità, coi nostri soldi, alla classe dirigente mediocre e provinciale di una città in declino.