Scoppia lo scandalo dell’Arpac e coinvolge anche la presidente del consiglio regionale, Sandra Lonardo Mastella. Secondo la procura di Napoli, all’Agenzia regionale per l’ambiente le assunzioni clientelari, messe nero su bianco in un file, sono state per lungo tempo la norma. Nell’inchiesta sono indagate ben 63 persone (25 le misure cautelari), ma il provvedimento più eclatante assunto dal gip è il divieto di dimora in Campania e in sei province limitrofe (Latina, Frosinone, Isernia, Campobasso, Foggia e Potenza) per la presidente del consiglio regionale Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, leader dell’Udeur, ex ministro ed attuale eurodeputato eletto nel centrodestra.
L’inchiesta. Gli attuali sviluppi dell’inchiesta su appalti e assunzioni, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, scaturiscono dall’unificazione di due indagini riguardanti presunti episodi di corruzione e concussione di esponenti dell’Udeur della Campania, tra i quali lo stesso Mastella, all’epoca ministro della Giustizia. Le accuse contestate vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’abuso di ufficio, alla turbativa d’asta e alla concussione. Gli investigatori avrebbero scoperchiato un sistema che gestiva appalti e concorsi pubblici.