La storia di Eutelia è simile a quella di tante realtà industriali regionali condannate al ridimensionamento soltanto per ragioni speculative, al centro di un complicato gioco di scatole cinesi. La società, due anni fa, decide di acquisire le attività delle ex Olivetti-Getronics e Bull, dopo una gestione aziendale all’insegna del taglio dei costi e politiche industriali sbagliate, svuotamento professionale dei dipendenti e conseguente perdita di contratti. Nel giugno di quest’anno, la società cede a una sua controllata, Agile Srl, il settore delle tecnologie informatiche, in cui lavorano circa 2100 persone.
Nel giro di pochissimi giorni, il gruppo Omega rileva l’intero pacchetto azionario, annunciando formalmente di non voler ricorrere agli ammortizzatori sociali perché interessata allo “sviluppo di un nuovo piano industriale”. “Le cose non sono andate esattamente così”, racconta Enrico Giacobbe, 49 anni, tecnico informatico iscritto alla Fiom, che lavora nel settore da oltre venti anni. “A luglio – continua Enrico – siamo andati in ferie senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda. Da allora, però, non abbiamo ricevuto nessuno stipendio, compresi i rimborsi Irpef, e siamo senza i buoni pasto da dicembre scorso. Inoltre, non riceviamo i rimborsi del fondo integrativo sanitario e, per di più, abbiamo sacrificato parte del nostro stipendio accettando di lavorare per un anno con contratto di solidarietà”.