In principio erano appena due computer. Due cervelli elettronici che comunicavano a breve distanza e che il 2 settembre del 1969 si scambiarono il primo leggendario segnale: le prime due lettere del segnale di accesso “logon”. Da quell’impulso, considerato il primo impulso di quello che in futuro diventerà Internet, gli scienziati festeggiano domani i primi 40 anni. Nel 1969 nasceva infatti Arpanet, la prima rete di comunicazione informatica, elaborata a scopo militare nei laboratori delle università di Ucla e di Stanford, in California. Il progetto militare “Arpa” nasceva in realtà ben prima di quel mitico bit quando, in piena Guerra Fredda, il Pentagono chiese agli scienziati americani di elaborare un sistema in grado di far comunicare il sistema di difesa anche in caso di attacco alle normali reti radio e telefoniche. Il primo network informatico fu concepito così già nel 1962. Solo il 21 novembre del 1969 verrà però installato il primo effettivo collegamento permanente tra i pc di Arpanet. Il vero e proprio Internet nascerà solo nel 1974 ma quel primo segnale è considerato ancora oggi l’alba dell’era informatica che nel giro di pochi anni portò alla definizione dei primi domini (“.com”, “.gov” e “.edu”) e che solo alla fine degli anni ’80 vide aggiungersi alla rete qualche migliaio di computer. Nel 2002 connessi tra di loro di processori ce ne erano 27 milioni solo negli Stati Uniti e quasi 300 milioni in tutto il mondo. l’incredibile quota di 1,5 miliardi di persone, ovvero il 25% degli abitanti del pianeta è di fatto online.
I 40 anni di Arpanet
imo impulso di quello che in futuro diventerà Internet, gli scienziati festeggiano domani i primi 40 anni. Nel 1969 nasceva infatti Arpanet, la prima rete di comunicazione informatica, elaborata a scopo militare nei laboratori delle università di Ucla e di Stanford, in California. Il progetto militare “Arpa” nasceva in realtà ben prima di quel mitico bit quando, in piena Guerra Fredda, il Pentagono chiese agli scienziati americani di elaborare un sistema in grado di far comunicare il sistema di difesa anche in caso di attacco alle normali reti radio e telefoniche. Il primo network informatico fu concepito così già nel 1962. Solo il 21 novembre del 1969 verrà però installato il primo effettivo collegamento permanente tra i pc di Arpanet. Il vero e proprio Internet nascerà solo nel 1974 ma quel primo segnale è considerato ancora oggi l’alba dell’era informatica che nel giro di pochi anni portò alla definizione dei primi domini (“.com”, “.gov” e “.edu”) e che solo alla fine degli anni ’80 vide aggiungersi alla rete qualche migliaio di computer. Nel 2002 connessi tra di loro di processori ce ne erano 27 milioni solo negli Stati Uniti e quasi 300 milioni in tutto il mondo. Da allora la crescita è divenuta esponenziale, parallelamente alla diffusione di massa dei pc. Lo sviluppo commerciale della rete si è visto solo negli anni ’90 quando le grandi società hanno intuito il potenziale commerciale di Internet dando vita a quelli che tutt’oggi sono i colossi finanziari del web, come Amazon ed eBay. Google, che è diventato il sinonimo stesso dei motori di ricerca, vedrà la luce solo nel 1998, undici anni fa. La storia di Internet non è fatta però solo dei progressi dell’informatica, che hanno portato alle connessioni senza fili prima e a quelle mobili poi. Negli ultimi anni la rete ha costretto ad aggiornare i sistemi giuridici, portando all’elaborazione di norme per la tutela dei dati personali così come della firma elettronica sui contratti, e quelli finanziari che hanno visto alla fine degli anni ’90 il boom delle società informatiche in borsa. Oggi su Internet passa la maggior parte delle comunicazioni mondiali, dalle email, alle telefonate attraverso i sistemi Voip (voice on Internet protocol) e la rete ha modificato profondamente la finanza così come il modo di condurre le campagne elettorali. A 40 anni di distanza dal quel primo segnale la popolazione della rete ha raggiunto l’incredibile quota di 1,5 miliardi di persone, ovvero il 25% degli abitanti del pianeta è di fatto online.
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