Centotrenta terremotati, tutti ingegneri superspecializzati, sono da martedì mattina asserragliati nella presidenza della Technolabs, azienda dell’Aquila che dopo il sisma ha già messo in cassa integrazione 52 dipendenti. È questa la forma di lotta che hanno scelto i ricercatori di un laboratorio che fornisce apparati di telecomunicazioni per grandi aziende internazionali del settore, ma che ha già prospettato ai dipendenti un futuro nero: cassa integrazione o il trasferimento del laboratorio a Milano.
Invano i dipendenti hanno chiesto l’aiuto delle istituzioni. Delusi da un incontro con i rappresentanti del ministero delle Attività produttive, tenutosi lunedì in città e al quale non hanno partecipato i rappresentanti della Regione Abruzzo, i ricercatori hanno deciso una forma di protesta più rumorosa occupando la direzione aziendale. Sul posto è intervenuta la Digos.